Sognare è bello, antidepressivo, consolatorio. Significa proiettare nel tempo visioni e desideri, ma quanta differenza tra l’uomo che vorrebbe pasti ogni giorno nella dignità di una casa e l’immaginario di una Milano stravolta nei pensieri di Sala e Majorino. Sala ha il chiodo fisso della riapertura dei Navigli «Andrebbe perfettamente ad appoggiarsi sulla visione ambientale che cercano le città internazionali. Il problema è che per farlo servono cinquecento milioni da investire: ne avevo parlato in campagna elettorale, poi mi sono reso conto che il bisogno delle periferie era tanto.” Ha pensato, ma le periferie sono ancora lì a testimoniare (un assoluto immobilismo). Sembra di capire che si moltiplicheranno le piste ciclabili lungo i Navigli che, durante questo mandato, non sono stati neppure ripuliti soprattutto dalle bici e monopattini abbandonati.
Majorino sulla propria pagina scrive “Sogno un sistema nel quale soggetti come Emergency (che da mesi sta facendo un lavoro enorme insieme alle Brigate per aiutare chi è in difficoltà) possano realizzare (e quindi siano aiutati a farlo dalle istituzioni) test e tamponi per tutti, interventi di assistenza e così via.” Con parole più esplicite, risponde Carlo Fidanza (FdI) «Majorino sogna una Milano talmente devastata, povera e in crisi da immaginare che debba essere soccorsa da quelle Ong che normalmente intervengono nei Paesi in via di sviluppo. Fa riflettere che sia il Pd ad amministrarla da 9 anni. E al suo modello, che prevede “brigate” dei centri sociali che prendono il posto delle realtà storiche del volontariato milanese preferiamo una città efficiente e amministrata bene, in grado di garantire la salute, la sicurezza e la continuità lavorativa».
Sui migranti, clandestini, spacciatori, nessun cenno: rappresentano una popolazione graditissima, si rinforzano gli arrivi per poi stazionare, positivi o non (non si sa) dove meglio credono, indisturbati. “Nonostante le segnalazioni alle forze dell’ordine da parte dei residenti, costretti ad assistere delle proprie finestre alla totale non curanza delle regole di queste persone, non è intervenuto nessuno per far disperdere gli assembramenti e far rispettare le misure anti-contagio contenute nell’ultimo Dpcm”, ha attaccato l’ex vicesindaco di Milano De Corato. Ma per gli immigrati non occorre sognare perché sono una realtà.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano
Non è francamente possibile che questa gente che pensa vivere ancora con la ideologia degli anni ’70, gestisca una metropoli come Milano.
Siamo nel momento sociale ed economico più difficile del dopoguerra, e questi signori giocano con le ciclabili, lottano contro le auto delle famiglie non abbienti (i facoltosi possono permettersi una Tesla elettrica o vivono e lavorano in centro senza bisogno di auto), ritengono che i Centri Sociali siano degli Asili Mariuccia anzichè dei covi di tossici ed eversivi. Basta. Basta. Basta. Alle elezioni andiamo a votare tutti e diamo a questa gente una sonora e democratica lezione. Milano è in ginocchio!
Questi pensano con l’ideologia degli anni setta e ci sono quelli che pensano con quella (L’ideologia fasci/razzista/imperialista) degli anni 20/44 del duce.Se la Milano del Sala(Che non mi piace) è che dire della Lombardia dei Maroni e dei Berlusconiani con le Minetti ed i Trota,dei Formigoni tangentari e con i Fontana dalle mascherine ribelli, dai camici dei cognati e dai vaccini introvabili e dai prezzi xxl? Capisco che l’idea di una Milano più vivibile e civile possa fare orrore a chi, nel disordine e nella propaganda terroristica(Le leggi sicurezza del capitan moijto che ha gettato in strada senza possibilità di controllo e di cura,migliaia di migranti) possa non incontrare il consenso degli intrallazzatori fascio&razzisti alla Salvini, ma questo è bene per tutti i milanesi.