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Milano, i lavoratori Atm prima ‘eroici’ ora in ‘cassa integrazione’: “Grazie, ce ne ricorderemo”

Milano

Strano destino quello dei lavoratori di Atm: indispensabili, addirittura annoverati tra gli ‘eroi’ della prima ondata covid, quando erano rimasti tra i pochi sul campo, ma che ora si sentono accantonati. L’azienda sembra abbia deciso infatti di fare ricorso al “fondo bilaterale di solidarietà”, una specie di cassa integrazione prevista per i dipendenti del settore trasporto pubblico “nei casi di riduzione o sospensione dell’attività lavorativa”.

E’ stato il coordinamento Rsu di Atm a renderlo polemicamente noto con un documento dal titolo che è già un programma: “I tranvieri ringraziano, si ricorderanno”. “In data 11 novembre 2020, il Gruppo Atm comunicava alle organizzazioni sindacali e al coordinamento Rsu la necessità di richiedere un nuovo intervento del fondo bilaterale di solidarietà per alcuni lavoratori”, è riportato nella nota dei lavoratori, che con l’azienda hanno anche altri fronti aperti  sui temi sicurezza, turni e abbonamenti, problematiche che porteranno allo sciopero del prossimo 16 dicembre.

“Nonostante le relazioni industriali interrotte e lo sciopero proclamato, le rappresentanze sindacali chiedevano un incontro per acquisire motivazioni ed avere informazioni in merito, consapevoli del pesante impatto che tale scelta aziendale ha sui lavoratori. Nella giornata di lunedì 16 novembre, dopo un serrato confronto con l’azienda, le nostre richieste finalizzate a ricercare ogni possibile soluzione per evitare il ricorso al fondo bilaterale di solidarietà dei lavoratori interessati non sono state accolte” scrivono dalla Rsu di Atm (che secondo Majorino con il lockdown riporterà un buco di bilancio di oltre 300 milioni di euro).

“La delegazione sindacale condanna la scelta del gruppo di procedere con la collocazione al fondo bilaterale. – prosegue la nota- Incomprensibile ed inaccettabile l’idea che un grande gruppo non si assuma la responsabilità sociale nel trovare una soluzione alternativa al fondo bilaterale, nonostante le varie proposte avanzate dalle organizzazioni sindacale e dal Coordinamento Rsu. Tale scelta è ancor più grave se la colleghiamo a tutti gli sforzi che in quest’ultimo periodo, il personale del gruppo ha fatto. Pertanto, riteniamo assurdo collocare al fondo i lavoratori di Atm, perché le coperture dei mancati introiti sono state stanziate dal Governo, il contratto di servizio è stato prorogato fino al 31/12/2021 senza riduzioni, l’azienda elargisce unilateralmente benefit, superminimi dimenticandosi di onorare l’impegno pubblicamente assunto nei confronti di chi ha lavorato in presenza durante il periodo di lockdown e perché si devono ricercare altre possibilità da offrire ai lavoratori”…”Abbiamo chiesto di adottare tutte le misure alternative possibili al fine di garantire l’attività lavorativa a tutto il personale anche in mansioni diverse da quelle della propria figura professionale, oggi affidate a ditte esterne, al fine di evitare il ricorso al fondo stesso”, è la denuncia dei lavoratori..

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