Un “bel” dì vedremo la conquista dell’Italia da parte degli immigrati gay o trans? Entreranno venendo dal mare, con la forza di una sola dichiarazione: sono gay. E’ così che si evita la possibile emarginazione e si rispettano i diritti e la volontà di percorrere l’Italia come vogliono. Naturalmente il decreto nasce dal cuore di mamma Boldrini che, essendo donna, va simpaticamente insieme alla Lamorgese. Che coppia di strateghe e di grandi e intense idealità. Per la verità la ministra lamentava che «Alla data del 15 novembre abbiamo circa 32.000 arrivi, di cui gran parte di nazionalità tunisina, pari al 38,7% del totale», ma nulla per poter limitare l’invasione.
Un emendamento al decreto sicurezza, promosso dalla deputata del Pd Laura Boldrini e approvato in commissione Affari Costituzionali, inserisce il divieto di espulsione in caso di discriminazioni legate all’orientamento sessuale nel Paese d’origine. In sostanza – dichiara la leader di Fratelli d’Italia – dal 21 novembre, “qualsiasi persona che entrando in Italia dichiari di essere omosessuale (circostanza non verificabile) e di temere per la sua incolumità, l’Italia non potrà rimpatriarlo”. Il problema però è un altro e si va ad aggiungere al fatto che il nostro Paese, l’Italia, è già porto di numerosi sbarchi clandestini e incontrollabili. “Sapete – si chiede dunque la Meloni – quante persone può riguardare questa norma? Banalmente, tutte”. E il dubbio nasce spontaneo: Ma Milano si è riempita di clandestini omosessuali? E’ per questo che vengono “coccolati” e sono “incompatibili anche con il cpr di via Corelli? Comunque la bandiera gay sventola a Palazzo Marino con buona pace per i loro diritti. La sensibilità della Boldrini è davvero senza limiti, purché non si parli di destra “Sono molto soddisfatta. La polemica di Lega e Fratelli d’Italia contro questo emendamento è dunque solo strumentale e dimostra l’arretratezza culturale che da quelle parti evidentemente perdura ed è molto, molto dura a morire”.
Che dire? Anche i poveri, gli ultimi, i disabili esistono e avrebbero la necessità di mille emendamenti, a cui penserà “l’arretratezza culturale” della destra.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano