Di 1.000 studenti intervistati, il 40% vive con disagio il rapporto con persone affette da una patologia. È quanto emerge dai sondaggi svolti nell’ambito di Fattore J, il progetto promosso da Fondazione Mondo Digitale in collaborazione con Janssen Italia, l’azienda farmaceutica del gruppo Johnson & Johnson, patrocinato dall’Istituto Superiore di Sanità, per educare 100mila giovani all’inclusione, all’empatia e al rispetto verso le persone in situazioni di grave disagio o affette da malattie. Empatia e cure su misura possono cambiare la vita degli adolescenti, che durante il lockdown, riscoprono la scuola come risorsa per il diritto alla salute e il valore della ricerca per il bene comune. Nella “Giornata internazionale per i diritti dell’Infanzia e dell’adolescenza” studenti e docenti si sono confrontati con medici, operatori, educatori e testimoni delle associazioni, tra cui AMICI Onlus, sulla salute come bene comune e sulla sfida delle cure su misura. Focus dell’evento live le Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali (MICI), un gruppo eterogeneo di patologie, di cui fanno parte la Malattia di Crohn e la Colite Ulcerosa, con diagnosi in aumento e cause sconosciute considerate un’emergenza tra bambini e adolescenti, che rappresentano il 25% del totale dei pazienti. Un giovane può condurre una vita normale mentre l’organismo ha reazioni immunologiche abnormi? Come si convive con una malattia cronica, tra fasi di latenza, riacutizzazione e remissione? In che modo è possibile personalizzare la cura? I ragazzi che soffrono di MICI perdono ogni anno fino a tre mesi di scuola, con conseguenze sulla capacità di apprendimento per 6 studenti su 10. E una serie di disagi emotivi e psicologici, come disturbi comportamentali e psichiatrici, difficoltà a socializzare e depressione (dati della Società europea di gastroenterologia).
Il secondo evento regionale del programma “Fattore J”, promosso con il patrocinio dell’Istituto Superiore di Sanità da Fondazione Mondo Digitale e Janssen Italia, l’azienda farmaceutica del gruppo Johnson & Johnson, ha visto la partecipazione di oltre 300 studenti collegati online. Dal confronto è emersa l’importanza della ricerca per la terapia, che è tanto più efficace quanto più è personalizzata, e la centralità della relazione empatica nel percorso di cura. Obiettivo di Fattore J, che ha già formato oltre 6.000 studenti, è aiutare i giovani a sviluppare intelligenza emotiva, maggiore consapevolezza sulle situazioni di disagio proprio o altrui, e a migliorare il livello di attenzione sulla salute per evitare che le diagnosi arrivino troppo tardi (nel caso delle MICI fino a 5 anni dopo l’insorgenza dei primi sintomi). Tra i 1.000 studenti che all’inizio del progetto hanno risposto alle domande di un sondaggio, il 40% ha dichiarato di vivere con disagio il rapporto con persone affette da una patologia. Tra le emozioni che i ragazzi dichiarano di provare maggiormente in questo periodo vi sono tristezza, malinconia, nostalgia, paura del futuro, noia e ansia. I giovani si considerano dotati di empatia, ma non si sentono in grado di gestire le proprie emozioni e di trasformarle da negative a positive. Uno spot di 100 secondi (https://youtu.be/vA5zzHQPaG4) illustra il progetto Fattore J. La formazione avviene, online e in presenza, nelle scuole di sei regioni: Lazio, Lombardia, Piemonte, Sicilia, Emilia-Romagna e Veneto. Gli esperti guideranno ragazze e ragazzi a una corretta comprensione scientifica dei modi per prevenire e affrontare alcune patologie diffuse con focus particolare sulle aree terapeutiche di ematologia, immunologia, infettivologia, ipertensione polmonare e neuroscienze. Al loro fianco, le associazioni dei pazienti che aiuteranno a cogliere la dimensione più personale e intima della malattia, a sviluppare intelligenza emotiva e maggiore consapevolezza della “diversità” e “unicità”.
Laurea Magistrale in Lettere Moderne. Master in Relazioni Pubbliche.
Diploma ISMEO (lingua e cultura araba). Giornalista. Responsabile rapporti Media relations e con Enti ed Istituzioni presso Vox Idee (agenzia comunicazione integrata) Milano.