Milano – Rabbia dei genitori: nuove aule anti-covid in ritardo di 3 mesi

Milano

Beppe Sala paladino della didattica “in presenza”,  come ha sempre sostenuto in questi mesi, tanto che la scorsa estate ha perfino assunto i poteri di Commissario Straordinario per l’edilizia scolastica, da metà luglio fino al 31 dicembre, per «effettuare in tempi brevi  tutti gli interventi programmati» e «quelli che si rendono oggi necessari», come era scritto nel documento che sanciva i poteri in questione.

Affinché i bambini delle scuole comunali potessero far rientro in sicurezza, col rispetto delle distanze, tutto perciò doveva essere pronto per settembre o al massimo per i primi di ottobre. Purtroppo siamo quasi a dicembre e la scuola a prova di covid a cui tanto teneva  Sala ancora non è pronta e, mentre a Palazzo Marino si spera che per Natale sia più o meno tutto sistemato, intanto si utilizzano soluzioni “tampone”, sballottando alunni qua e là senza nessuna certezza.

Nella scuola primaria di via Anemoni da qualche giorno è stata data comunicazione ai genitori che i bambini sarebbero stati trasferiti nel nuovo istituto di via Ugo Pisa, dove i lavori sono sono ancora in corso. Circa una novantina di alunni, quelli di tre seconde e una quinta, avrebbero dovuti essere spostati oggi, ma tutto è stato differito di una settimana per le proteste dei genitori.

«Trasportare i bambini in una scuola non finita comporterà una miriade di problemi» è lo sfogo di una delle madri a “Libero”«Il cortile non è utilizzabile e siamo preoccupati che i nostri figli debbano fare ricreazione in aula. Lo stesso vale per la palestra. In più ci sono ancora problemi con i riscaldamenti perché la caldaia non funziona». Per di più, come spiega la mamma, il cambio di istituto, suggerito da esigenze di  distanziamento sociale, produrrà problemi logistici ai genitori. «Siamo obbligati a trovare soluzioni alternative per poter accompagnare i figli in una scuola più distante da casa».

Palazzo Marino non nasconde i ritardi nei lavori, ma comunque specifica che la scuola di via Ugo Pisa è agibile. L’impresa ritardataria sta corrispondendo una penale di circa 5mila euro al giorno al Comune, ma vi sono ancora problemi all’ascensore, che era stato aggiustato, e alla caldaia che arriverà nuova  in settimana, come pure alla palestra, che doveva essere terminata per fine ottobre e invece non è ancora pronta. Perciò i bambini dovranno convivere con il cantiere anche a dicembre. «Il Municipio 6 è un esempio di come questa amministrazione abbia più scuole demolite che ricostruite.

Il consigliere leghista Giuseppe Carlo Goldoni  del Municipio 6 stigmatizza l’accaduto «Questa giunta non ha mai preso sul serio la scuola e quello che sta accadendo per via Ugo Pisa ne è la dimostrazione»

Anche i 49 “container” che, per problemi di spazio, avrebbero dovuto ospitare altri alunni si fanno ancora desiderare, gli ultimi dieci moduli, acquistati dall’impresa “Bettiol” infatti sono in ritardo di un mese e mezzo. Anche queste strutture temporanee secondo Palazzo Marino dovevano essere pronte entro metà ottobre, invece 10 mancano ancora all’appello ain via Martinetti, via Forze Armate e via Crimea.

Il capogruppo di Forza Italia Fabrizio De Pasquale poi rincara la dose: «Un grosso problema delle scuole di Sala riguarda le assunzioni: i nuovi educatori entrano uno alla volta, per questo ci sono molte classi che non sono potute partire. È un processo troppo rallentato. Nonostante i poteri commissariali del sindaco anche i lavori nei diversi edifici proseguono con vari ritardi».

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