E’ stata violentata da una lunga malattia che a volte non sa perdonare, è stata violentata dalle aberranti considerazioni di Morra, è stata violentata dalle saccenti parole di una tribù femminista che alza la bandiera rossa. Non vorrei sottolineare il sacrificio di Jole Santelli, la sua immolazione per amore di una Calabria disastrata e delle sue battaglie in nome di una politica partecipata, trasparente, ma l’indifferenza di chi gioca con i diritti di un femminismo orientato solo a sinistra.
Il grillino Nicola Morra è feccia, le sue parole sono feccia, tutti i tentativi successivi per giustificare, sono feccia, ma gli episodi sono noti. Dove sono Boldrini, Boschi, Bonino e le altre anime belle di sinistra? La violenza del silenzio è la faziosità dei tanti che uniformemente sanno solo adeguarsi al pensiero unico. “Il 25 e il 28 novembre 2020 saranno ancora una volta giornate di lotta contro la violenza maschile sulle donne e la violenza di genere. Sentiamo forte l’esigenza di tornare in piazza perchè sono prima di tutto le donne a pagare il prezzo dell’emergenza sanitaria in corso.” Inizia così la pagina Facebook dell’associazione “Non una di meno”, composta da saccenti fustigatrici di ogni forma di maschilismo e sempre attente al rispetto della persona, alla dignità umana. Scendono in piazza per squadernare parole di parità, di diritti, di intolleranza. L’urgenza è data dalla celebrazione della Giornata contro la violenza sulle donne “Lottiamo per sostenere tutte quelle pratiche di solidarietà e mutualismo che offrono una via di uscita alla violenza e all’impoverimento. Lottiamo in connessione solidale con il Transgender day of Remembrance del 20 novembre.” Ma non hanno mai espresso una condanna alle parole offensive di Morra. A cui semplicemente ricordo che la “pietas” è una virtù degli uomini intelligenti.

Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano