Ancora poche ore per salvare la didattica di eccellenza della scuola Anemoni
Come visto nei giorni scorsi, il plesso Anemoni, in questi strani giorni è divenuto un simbolo della dualità scolastica italiana. Grazie al sacrificio degli insegnanti, nonostante una fisiologica riduzione dell’orario, si era creata un’isola di didattica eccellente, fatta di microclassi a misura di bambino, nella cornice di una scuola sicura e con pochissimi casi Covid.
Tutto questo lunedì rischia di finire. Il Dirigente scolastico ha, infatti, deciso di riunire le classi e spostarle per l’occasione, nel plesso di via Pisa. Una scuola fortemente sponsorizzata da Sala, che ne voleva fare un simbolo della rinascita delle periferie. Ovviamente, come ogni cosa approntata dal Sindaco fuori dalla cerchia dei Navigli, il suo tocco magico ha fatto cilecca. E il plesso di via Ugo Pisa ha dei problemi importanti ancora da risolvere.
Nei prossimi anni probabilmente sboccerà. Ma perché precorrere i tempi? Questa preoccupazione riecheggia anche nelle lettere dei genitori, valorosamente rappresentati dall’avvocato Riboldi, al Dirigente Scolastico. Scrive Paola Rudilosso, psicologa e madre:
“Non capisco innanzitutto il motivo per cui i bambini non possano rimanere nella scuola di appartenenza, che oltre costituire un habitat a loro familiare, si è rivelata un modello vincente nella didattica, nella relazione tra insegnanti ed alunni e nella lotta contro la diffusione ed il contagio da Covid-19.
Nella scuola dove Lei con “l’apposita commissione”, ha deciso di spostare le classi a mò di pacchi postali, credo che la sicurezza non sia ben garantita considerando il cantiere ancora attivo, il riscaldamento non funzionante al 100% con collaudo di caldaia in questi giorni, una mensa piccola, l’assenza di giardino e finestre pericolose per i bambini, forse da tenere sempre chiuse, oltre a tutto il resto.
Mi chiedo se questi aspetti pratici siano stati considerati da chi ha deciso di attuare tale cambiamento, peraltro comunicato tre giorni prima alle famiglie senza un minimo di preavviso e nè di condivisione. Comunque di questi aspetti ne risponderanno gli organi competenti, le mie sono solo delle riflessioni e dei pensieri, fonte di ansie e preoccupazioni.”
A questa notizia si è mobilitata anche la politica in due municipi, il 7 ed il 6, che sono interessati da questa situazione.
Per il sesto Municipio interviene Giovanni Esposito, consigliere di FI: “Massima vicinanza alle famiglie vittime di burocrazia e scelte incomprensibili. L’eccellenza di via Anemoni va difesa come si difende la cosa più preziosa: il futuro di una comunità. Speriamo che il Dirigente senta ragione e regali un Natale sereno a queste famiglie”.
Per il Municipio 7 prende la parola Franco Vassallo: “Alla fine, in questa pandemia, a rimetterci sono sempre loro, i più piccoli. Avevamo una scuola di rara efficienza e sicurezza Covid e rischiamo di perderla per poter dire di avere un orario completo. Ma cosa sono poche ore in più a settimana col rischio di una quarantena dietro l’angolo con interi giorni persi? Se questi argomenti non bastano a far bloccare il trasferimento di tre seconde ed una quarta, non so davvero cosa potrebbe servire”.
Non è tutto perduto. Abbiamo ancora quattro giorni per vincere una battaglia che salverà tutti noi, come comunità. Perché qualsiasi cosa sia fatta ai più piccoli, la faremo, in definitiva, a noi stessi.
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,
La cosa più assurda che il Dirigente ad oggi non ha saputo rispondere a nessuna perplessità e richiesta documentazione da parte dei genitori,e dall’avvocato rappresentante degli alunni.
Parlo in prima persona coinvolta in questa vicenda… delusa e stanca…che ancora una volta siano i bambini a pagarne le conseguenze.
Vuoi x docenti non arrivati o per pressioni ad arrivare alle 40 ore…
Penso che una scelta del genere non doveva essere presa, i bambini in tutta questa situazione d’emergenza erano riusciti a trovare grazie alle maestre un equilibrio e una serenità, il programma stava andando avanti in modo eccellente, hanno un giardino dove poter correre. La nostra scuola seppur costruita parecchi anni fa garantisce sicurezza e non trovo un solo motivo valido per questo spostamento in una scuola non sicura, dove devono stare 8 ore con la mascherina seduti e per di più la mensa in classe!!! Vedo tutto questo una vera pazzia!!!! Parliamo di BAMBINI…. Ma non so se sene sono resi conto…
è scandaloso come in più di nove mesi si debba ad arrivare a un passo da natale e stravolgere la quotidianità dei più piccoli, i bimbi che hanno subito di più in questo ultimo anno, affrontare questo cambiamento non sarà facile per loro in più mandarli in una scuola non completa, arrangiata senza poter uscire un pochino a giocare insieme, sarà una scuola fatta da 8 ore seduti senza poter socializzare, non sarà un bel periodo per loro
L’articolo è scandaloso. Il pensiero di una parte minima dei genitori viene fatta passare come il pensiero di tutti. L’opportunità di tornare al tempo pieno riunendo le classi è eccezionale per i bambini che in aggiunta si troveranno in un scuola nuovissima. Certo è un cambiamento delle abitudini appena consolidate ma la pandemia non l’ha voluta nessuno. Questo spostamento è un piccolo segno di ritorno alla normalità.
Dovremmo ringraziare tutti il Dirigente scolastico per quanto sta facendo per i bambini.