La vicenda sulla riforma della Sanità lombarda è nota. Una riforma che prevede anche i soliti carrozzoni cari al PD. Ma quello che più conta è la bocciatura del presidente dell’Ordine dei medici di Milano Roberto Carlo Rossi “«Sono scettico sulle parole del sindaco». Costa su Libero riferisce dubbi e perplessità del Presidente «I sindaci nell’ordinaria amministrazione non possono stare dietro alle problematiche sanitarie che ormai sono di una complessità enorme». Continua Libero “Ma vediamo nel merito la velleità delle proposte di Sala: il Consiglio di indirizzo dei sindaci lombardi viene ritenuto inutile, mentre al massimo si potrebbe pensare a un ruolo nelle emergenze. Poi si critica il fatto che la riforma Pd verrebbe calata dall’alto. «Ogni progetto di riforma va fatto confrontandosi con gli operatori del territorio, e questo a Sala non l’ho sentito dire. Non si risolveranno i problemi con la proposta del mega-professore universitario avulso dalla realtà. La medicina territoriale va ripensata e va finanziata. Senza buttare via tutto, vanno potenziate alcune cose, ne vanno messe in piedi altre»
La sparata di Sala e del PD servono soprattutto a essere un’autocelebrazione a cui tutto è possibile. Commenta Gianluca Comazzi, capogruppo di Fi in Consiglio regionale “Apprendiamo che il Pd, in maniera impropria e autoreferenziale, sta preparando una proposta di riforma della sanità dentro la propria sede di partito, senza alcun confronto né condivisione. Negli scorsi giorni persino Giuseppe Sala, anziché occuparsi dei tanti problemi del Comune, si è sentito in dovere di fornirci la sua ‘ricetta’ per la sanità lombarda. La sinistra – conclude – smetta di cavalcare un tema così serio per mere strumentalizzazioni politiche; il confronto sulla riforma deve avvenire all’interno delle sedi istituzionali, nei tempi e nei modi più opportuni”.