Un lettore. “Che cosa ci rimane a Natale? Abbiamo regalato la libertà ai Rom e agli immigrati”

Milano

Caro Direttore,

pensavo che il Covid potesse a Natale andare a farsi friggere, ma non è così. Anzi il Covid è talmente intelligente che sceglie di “assalire” solo gli italiani. La stangata di proibizioni, questo sì, questo no, gli orari che sconvolgono tradizioni e riti secolari, restrizioni per le famiglie, rappresentano un insulto all’intelligenza e al buon senso. Le dirò che io da oggi sono pronto a trasgredire e nessuno mi impedirà di andare a Sesto dove c’è mia sorella. Ma come la mettiamo con gli immigrati e i Rom? Sono categorie libere, a prescindere…Basta una storia farlocca e diventano rifugiati (vedasi il caso a Lecco che hanno inventato la “protezione sussidiaria” riconoscendo la narrazione personale inattendibile), basta aprir bocca e dire persecuzione (vedasi emendamento Boldrini per gli omosessuali) e il gioco è fatto. Niente restrizioni, bivacchi dove vogliono, feste nei market etnici. Spaccio a qualsiasi ora ecc. I milanesi protestano? E’ sufficiente non ascoltarli, vero Sala?  Milano è sempre più il regno degli immigrati, nel deserto del cosiddetto lockdown. I Rom si gestiscono da soli, suddividendo le competenze: tu rubi, tu prepari la grigliata e così via. Chissà come ridono di noi…soldatini allineati agli ordini anche per andare a Messa…La pandemia? Ma davvero qualcuno ancora crede che con orari illogici, chiusure varie si possa a Natale arrestare il virus? Ma lasciamo che siano l’intelligenza e il buon senso dell’uomo a gestire se stesso.

Lettera firmata

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