Sala snobbato da tutti ripiega su Milano
Esclusa ogni altra e più remunerativa ipotesi, Sala decide che, pur senza entusiasmo alcuno, si ricandiderà come Sindaco di Milano. Evviva. Non ha l’espressione di uno che ha preso la decisione che gli svolterà la vita Beppe.
«In più riprese ho sottolineato che volevo essere totalmente sicuro di avere in me le energie fisiche e mentali indispensabili per impegnarmi per un altro quinquennio. Ora sento che voglio farlo. È per questo che alla fine di questa lunga riflessione ho deciso di ricandidarmi alla carica di sindaco di Milano».
Non l’entusiasmo, non un sogno, non la voglia di cambiare le cose. La scriminante è avere le forze. Milano per Sala è un compito pesante per cui non è sicuro di avere il vigore necessario. Siamo un peso per lui. Che bello. Per il commento ci affidiamo alle acute riflessioni di Franco Vassallo, Consigliere del Municipio 7:
“Sala ha trovato le forze per venire a finire il lavoro iniziato. Lavoro che concluderà l’opera di abbandono del patrimonio immobiliare ERP, con ascensori che non funzionano, caldaie vetuste, insicure ed inquinanti, manutenzioni rare e costose. Anzi, addirittura il Sindaco rilancia: definisce gloriosi i suoi primi quattro anni. Con la sua tipica modestia Beppe continua pervicacemente a identificare Milano con la cerchia dei Navigli. Chi sta fuori ha solo il diritto di tacere e sentirsi privilegiato per vivere nell’ombra della Disneyland di cartapesta costruita per lui.
Che è crollata, liquefatta dalla tempesta Covid. Di cui, ovviamente, lui non ha responsabilità. Ci siamo abituati, finché va tutto bene il merito dei gloriosi quattro anni è suo, quando viene giù tutto la colpa è degli altri: della Regione, dell’opposizione, del destino cinico e baro. Di chiunque e qualunque cosa, ma non sua. Non è colpa sua se Milano si ridotta ad una Roma in sedicesimi, che campa di turismo e ristorazione, sempre più priva di manifattura, di lavoro per tutti e sempre più dipendente da qualcosa di fragile ed effimero come il flusso di visitatori dall’estero.
Non è colpa sua se il benessere di Milano si ferma alla prima cerchia attorno al centro. E non è colpa sua se le case popolari non funzionano, se la gente si deve incolonnare in file infinite da Villa San Giovanni a Porta Venezia. Non è mai colpa sua. I meriti hanno un solo padre, le sconfitte sono complicate. Ecco, viene da domandarsi che energie servano per governare così. Speriamo che i cittadini, preso atto della stanchezza e della svogliatezza di Sala, gli regalino una vacanza lunga almeno cinque anni. Se la merita, certo, ma soprattutto ce la meritiamo noi.”
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,
Non è detto che sia una decisione negativa per noi. Sono quasi certo che oltre il suo ” clan ” avrà pochissimi voti. Solo in questo modo capirà che il suo posto e stare a casa, sua naturalmente.
Abbiamo svangato il pericolo Majorino