Buongiorno e buona settimana a tutti gli amici sportivi. Il campionato avanza, parte l’undicesima con un anticipo del venerdi e 3 anticipi al sabato. Iniziano le ostilità Sassuolo e Benevento, che danno vita ad un incontro piuttosto movimentato. Un rigore realizzato da Berardi all’8 porta in vantaggio gli emiliani che poi lo conserveranno fino al termine, portando a casa 3 punti per i quali devono accendere un cero a San Consigli. Il portiere del Sassuolo infatti, nel finale di gara, si esibisce in una serie di parate incredibili o forse miracolose, togliendo letteralmente dalla porta almeno 3 palloni per i quali il pubblico (ora virtuale) sarebbe balzato in piedi per un applauso corale. L’assedio del Benevento nella seconda metà della ripresa diventava forsennato, alla ricerca di un pareggio infine non raggiunto, nonostante la superiorità numerica per quasi l’intera seconda parte. L’espulsione di Haraslin per un brutto fallo su Letizia al 49′, condiziona infatti l’assetto del Sassuolo, ma i prodigiosi interventi di Consigli lo salvano da un pareggio che il Benevento avrebbe anche meritato. Dopo il k.o. contro l’Inter e il pareggio incolore a Roma, i neroverdi di De Zerbi scavalcano almeno per due notti Juventus, Napoli e Inter e tornano secondi in classifica, a -4 dal Milan capolista.
Crotone–Spezia, andato in scena allo stadio Scida di Crotone, si è concluso col punteggio di 4-1. Gara arbitrata da Giua e finalmente il primo successo, importante, per il Crotone di Giovanni Stroppa, che ha trovato la prima gioia in questo campionato grazie alla doppietta di Messias e alle reti di Reca e Eduardo Henrique, e che é salito a quota 5 punti in classifica. Ko lo Spezia di Italiano, a segno con Farias per il provvisorio pareggio nel primo tempo, ma evaporato nella ripresa. I calabresi guardano con fiducia all’infrasettimanale, mentre i liguri devono riscattare in fretta questo pesante ko contro una diretta concorrente per la salvezza. I gol, 7′ Messias (C), 18′ Farias (S), 49′ Reca (C), 56′ Henrique (C), 96′ Messias (C)
Il Torino di Giampaolo non interrompe la sua serie negativa, terzo successo di fila per i friulani di Gotti. Torino-Udinese, si è concluso col punteggio di 2-3. I marcatori: Pussetto, De Paul, Belotti, Bonazzoli e Nestorovski, gara arbitrata da Massa di Imperia. Il Torino, in virtù di questo risultato, resta ancora in zona pericolante (6 punti) mentre l’Udinese di mister Gotti scala la classifica e sale a 13 punti. Gara vibrante e decisa tra il 67′ e il 69′ della ripresa: dopo che Belotti e Bonazzoli avevano rimesso in parità il match, Nestorovski ha trovato la rete del 2-3, che è rimasto come risultato finale. Sempre più traballante la panchina di Giampaolo.
E tanto per restare allineati con le stravaganze congenite di questo campionato “virale”, eccovi l’ennesimo cappottamento di una delle squadre di vertice: all’Olimpico, la Lazio alza bandiera bianca (1-2) di fronte al Verona Hellas di Juric, proprio sull’eco della storica qualificazione agli ottavi di Champions. Decisivi due errori macroscopici dei biancocelesti: nel primo tempo un autogol sfortunato di Lazzari, che devia nella propria porta un tiro al volo di Di Marco. Nella ripresa una reazione della Lazio al 55′ con Caicedo, che pareggia con un gran gol su cross di Lazzari, ma il sollievo laziale dura lo spazio di una decina di minuti o poco più. Un retropassaggio folle di Radu è troppo corto, Reina non ci arriva e Tameze lo dribbla, depositando in rete. Juric scavalca Inzaghi in classifica e atterra in zona Europa. Come ormai spesso accade, dalle stelle alle stalle il passo sembra accorciarsi sempre più.
Nulla da fare per il Cagliari al Sardegna Arena, è ancora in scena la pazza Inter che bombarda la porta di Cragno, ma anche questo portiere sembra avere la tarantola addosso e balza a destra e a manca, intercettando ogni pallone che arriva dalle sue parti. L’illusione dei sardi dura poco più di una settantina di minuti, poi la verità viene a galla e disegna sul tabellone un 1-3 che è numericamente addirittura bugiardo, a fronte della mole di gioco e occasioni sviluppate dall’Inter. Dopo la cocente delusione dell’eliminazione dalla Champions, gli uomini di Conte rispondono “presente” in campionato e si riportano a solo due lunghezze dal Milan capolista, impegnato stasera a San Siro contro il Parma. Il Cagliari, dopo aver a lungo subito ed evitato la capitolazione si porta in vantaggio a sorpresa con Sottil. La ripresa, però, è tutta nerazzurra. Barella pareggia al 77′ con una splendida volèe da fuori area, D’Ambrosio (appena entrato) completa la rimonta all’84’ e Lukaku cala il tris nel recupero. Una vittoria, ma soprattutto una prestazione che serviva all’Inter, una buona risposta di reattività e tre punti su un campo sempre difficile.
Anche l’Atalanta torna a correre e rifila un secco 3-0 alla Fiorentina di Prandelli. Al Gewiss Stadium provvede Gosens a sbloccare il risultato al 44′ con un sinistro ravvicinato, su assist di Zapata. Al 55′ la Dea va al raddoppio, firmato da Malinovskyi con un prezioso sinistro a giro su punizione dal limite. Il tris è opera di Toloi, che al 63′ sfonda di testa sfruttando una torre di Djimsiti. I viola, lenti e privi di idee, tornano a casa più che “attapirati”, incassando la sesta sconfitta stagionale in campionato. La banda di Gasperini ritrova il successo in Serie A che mancava dal 31 ottobre (2-1 a Crotone).
Napoli-Sampdoria, allo stadio Diego Armando Maradona di Napoli si è concluso col punteggio di 2-1. Gara diretta da Federico La Penna, della sezione di Roma. Il Napoli di mister Gattuso, in virtù di questo risultato, resta ancorato al gruppo di testa, mentre la Sampdoria di Ranieri rimane inchiodata a quota 11 punti in classifica. Blucerchiati in vantaggio con Jankto al 20′, che insacca su una perfetta verticalizzazione di Verre, la rimonta azzurra griffata al 53′ da Lozano e da Petagna al 68′ che incorna di potenza su assist al bacio di uno scatenato Lozano, autore di una partita maiuscola. Cambi risolutivi per Gattuso.
A Bologna imperversa una Roma decisamente in giornata di grazia, e travolge la squadra di Mihailovic già nel primo tempo, concluso in vantaggio per 5-1, risultato che nella ripresa non cambierà nonostante le occasioni si ripetessero da una parte e dall’altra, con 2 gol annullati alla Roma e altrettanti al Bologna, che colpisce anche un palo .
Al Dall’Ara succede di tutto nei venti minuti iniziali, ma da una parte sola. Gara aperta dall’autorete di Poli al 5′ e proseguita dagli acuti di Dzeko al 10′, Pellegrini al 15′, Veretout al 35′ e Mkhitaryan al 44′. Inutile, per i felsinei, l’autorete di Cristante per il momentaneo 1-3. La formazione di Fonseca, squalificato e sostituito da Nuno Campos, si porta a quota 21.
La Juventus a Genova, contro il Genoa di Maran fatica più del previsto per quasi un’ora prima che Dybala riuscisse in quella che pareva una difficoltà imprevista, andare in vantaggio. Non senza soffrire, ma alla fine è arrivata per Pirlo la seconda vittoria consecutiva in Serie A. I bianconeri passano sul campo del Genoa per 3-1 grazie alla prima rete in campionato di Dybala, e al consueto sigillo di Ronaldo, freddissimo nelle due occasioni concesse dagli undici metri. I bianconeri tengono dunque il passo di tutte le prime, Sassuolo, Napoli e Inter, così come di quelle immediatamente dietro, Roma, Atalanta e Verona. Tutte squadre che avevano trovato i tre punti prima della discesa in campo della squadra di Pirlo, per il quale ci sono anche delle interessanti note a margine. Dalla fatica nei primi 45 minuti a creare una singola occasione da rete, alla più generale dipendenza di una giocata che parta dai piedi dell’uomo più in forma del momento, Cuadrado, o dal solito CR7. Insomma, non è tutto oro quel che luccica per i bianconeri, che nascondono sotto il tappeto qualche problemino ancora piuttosto evidente, che l’organizzazione difensiva del Genoa, a differenza dell’allegro schema libertino del Barcellona di Koeman, aveva ben evidenziato. In settimana, il confronto con l’Atalanta di Gasperini sarà un test tanto indicativo quanto interessante.
Ultimo interessante match della domenica sera, un Milan-Parma nel quale i rossoneri tentano di proseguire la serie molto positiva in campionato, aggiungendo la nona vittoria su 11 partite disputate. E anche il Diavolo fa i conti con quegli oggetti che non può bruciare all’inferno, pali e traverse: ben 4 i legni colpiti dai ragazzi di Pioli, nel corso di un incontro che ad un certo punto pareva stregato. Addirittura in doppio svantaggio per il gol di Hernani al 13′ e il raddoppio di Kurtic al 56′, si profilava una battuta d’arresto clamorosa per la capolista, che sembrava avere un conto in sospeso sia con i legni che con il portiere del Parma. Il Milan però ha la caparbietà di una squadra che ha preso coscienza delle proprie potenzialità, non si arrende ad errori di mira e ad un gol annullato (offside Castillejo al 23′), e appena 2 minuti dopo il raddoppio dei ducali accorcia le distanze con Theo Hernandez. Il pareggio non è più impossibile, il Milan ci crede e la sorte gli dà ragione quando, ormai in pieno recupero, ancora lui, Theo, aggancia definitivamente il Parma sul 2-2 ed evita la prima sconfitta stagionale in campionato. Gli inseguitori guadagnano terreno, ma i rossoneri sembrano in grado di mantenere sufficiente serenità per comprendere che sono in testa non per caso, e contano di riprendere ben presto il passo da capolista.
Ora spazio al primo turno infrasettimanale, che parte martedì con Udinese-Crotone e Benevento-Lazio e mercoledì tutte le altre in calendario, tra cui un paio di scontri dal sapore d’alta classifica: Juventus-Atalanta e Inter-Napoli.
Arrivederci presto!
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