La grandeur di Maran vuole il Parco Metropolitano, ma manca la Regione

Milano

Nel segno e nel sogno di un’Ecologia da Guinnes, Maran propone il Parco metropolitano “Il Comune di Milano sta portando in Consiglio comunale la proposta di estendere il Parco Agricolo Sud di 1,5 milioni di mq di aree precedentemente edificabili al confine col parco. È la prima volta da quando è stato istituito il Parco Sud che si propone una estensione di queste dimensioni, parte della strategia per il verde e contro il consumo di suolo della nostra città. Ora però immaginate la potenza di creare un grande Parco Metropolitano che abbracci la città unendo il Parco Nord e Sud. Sarebbe una rivoluzione urbana! Il Comune di Milano e la Città Metropolitana sono pienamente d’accordo nel farlo, manca la Regione Lombardia che però è essenziale per il raggiungimento dell’obiettivo. Ed è proprio quello che chiediamo loro: salite a bordo di questo che può essere uno dei progetti più strategici per l’ambiente della Lombardia!”

Occorre ricordare che a fine ottobre il comitato Parco Agricolo sud deliberava “Nel Comitato il “no” alla proposta di trasformazione – ricorda Alessandro Rota – è stato espresso dai tecnici delle associazioni agricole che rappresentano la maggioranza delle aziende coinvolte; ha invece votato “sì” l’esponente della Cia. Tra l’altro – chiarisce ancora il Presidente della Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza – il Consiglio direttivo del Parco ha chiesto al Comitato un parere sul nulla, perché non ci sono ancora linee guida chiare e neppure una bozza di regolamento delle aree naturali. In pratica, è stato chiesto di votare alla cieca, senza spiegare cosa accadrà alle imprese agricole che si ritroveranno nelle nuove perimetrazioni. Di certo c’è solo che decadranno i piani di contenimento della fauna selvatica e delle specie nocive”.“Il progetto di trasformazione delle aree agricole in aree naturali non è una priorità – dice Alessandro Rota – Le nostre aziende vanno sostenute e non penalizzate, per affrontare le sfide del mercato continuando a garantire produzioni di eccellenza e un cibo di qualità, anche di fronte alla crisi causata dall’emergenza coronavirus. Del resto – conclude il Presidente della Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza – per difendere questo territorio non c’è bisogno di nuove aree naturali: la straordinaria biodiversità del Parco è garantita dalla presenza degli agricoltori milanesi. Se non ci fossero i nostri imprenditori, che con il loro lavoro preservano l’ambiente rurale, non ci sarebbe nemmeno un Parco Agricolo”.

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