La recrudescenza della pandemia ha interrotto la ripresa economica ed aggravato l’incertezza sull’entità della prossima ripresa.
Valdis Dombrovskis, Vicepresidente esecutivo per Un’economia al servizio delle persone: “Si sono vanificate le nostre speranze di una ripresa veloce; la produzione economica dell’UE non tornerà ai livelli precedenti alla pandemia prima del 2022” anche se, precisa Paolo Gentiloni, Commissario per l’Economia: “ La crescita tornerà nel 2021.”
Secondo le più recenti previsioni, l’economia della zona euro subirà una contrazione del 7,8 % nel 2020, prima di crescere del 4,2 % nel 2021 e del 3 % nel 2022. Il PIL dell’Italia è visto in calo del 9,9% nel 2020 (secondo in Europa dopo la Spagna), meno dell’11,2% previsto nel luglio scorso, mentre per il 2021 si stima un rimbalzo del 4,1%, meno del 6,1% stimato in luglio. Per il 2022 la crescita è vista al 2,8%. Il debito pubblico italiano schizza verso l’alto in rapporto al PIL, salendo al 159,6% nel 2020 dal 134,7% del 2019, per poi assestarsi al 159,5% nel 2021 e al 159,1% nel 2022. Il deficit sale dall’1,6% del 2019 al 10,8% del 2020, per poi calare al 7,8% nel 2021 e al 6% nel 2022.
Queste le cifre. Ed ecco le riflessioni.
Continua la Commissione: dopo la fine del blocco, l’economia italiana si è ripresa rapidamente, guidata dall’edilizia e dal settore manufatturiero, che ad agosto avevano entrambi superato i livelli di gennaio. Un fragile rimbalzo che fa della domanda interna la spina dorsale della ripresa (anche se soggetta a battute d’arresto causate dalla pandemia). Ma nelle famiglie si è indebolita la fiducia ed è probabile che un’elevata incertezza manterrà i risparmi al di sopra dei livelli pre-pandemici.
I consumi privatiinvece dovrebbero rafforzarsi nel corso del 2021 e le esportazioni di merci dovrebbero riprendersi. Ma è improbabile che le esportazioni di servizi, in particolare il turismo, si riprendano completamente entro il 2022.
Gentiloni avverte: “La pandemia potrebbe durare più a lungo. In questo caso, nel 2021 occorreranno misure di contenimento più stringenti e prolungate, cosa che porterebbe a una crescita più bassa e ad una disoccupazione più elevata, lasciando cicatrici più profonde nelle imprese.” Ma l’arrivo del vaccino induce ad un cauto ottimismo.
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