Come abbiamo potuto vedere, la settimana di Sant’Ambrogio piazza Sant’Agostino è stata restituita ai cittadini dopo quasi due anni di lavori. Siamo tornati, a bocce ferme per osservare meglio l’intervento realizzato. Come avevamo già detto, qualsiasi cosa sarebbe stata meglio di com’era in precedenza la situazione. Nient’altro che un brutto parcheggio che si alternava al mercato, che si tiene due volte la settimana.
Che dire? Secondo noi si poteva fare molto di meglio. Anzitutto ci siamo chiesti perché non siano stati piantati più alberi. A cosa serve vedere tutto quel piazzale in asfalto levigato (che fra l’altro non piace a nessuno, nemmeno a noi). Certo, direte, serve per il mercato, ma secondo noi d’estate nei giorni senza le bancarelle, questa diventerà solo una landa incandescente. Ad esempio, perché il progetto non ha contemplato di piantare più alberi a debita distanza, che crescendo avrebbero creato l’ombra e riempito questo vuoto cosmico? Noi spesso portiamo come esempio la classica e bella piazza alla francese, quelle con terra battuta che vediamo spesso nelle foto o nei film, ebbene, non sarebbe stato più bella?
Certo, Piazza Sant’Agostino non è certo paragonabile a Place Dauphine di Parigi, ma immaginatevela con tanti alberi, non avrebbe avuto un altro impatto? Con gli alberi propriamente distanziati, avrebbero garantito più verde alla piazza, più ombra d’estate e ugualmente uno spazio per le bancarelle del mercato. Abbiamo provato a “piantare” 27 alberi in più, e forse, ci sarebbero anche stati, come si evince dall’esempio qui sotto, dove abbiamo aggiunto, in rosso, le alberature in più.
Unica parte “che ci piace” della piazza, è dove le alberature sono più fitte. Sperando anche che (come avevamo già detto) gli imbrattamuri non insozzino le lamine delle gabbie poste a protezione degli alberi. E ancora, ad esempio, perché non aver lasciato un’ampia area a prato nella parte verso via Olona, così da ridurre l’impatto “cementoso” della piazza. E l’asfalto levigato? Dobbiamo dirlo, non ci piace, specie per una piazza pedonale o che vuole esserlo. Avremmo preferito masselli di pietra, come il pavé (che si poteva rimuovere dalle vicine vie Aribeto e Ausonio, dove persistono i binari del tram in disuso da 40 anni) o i classici sampietrini. Insomma, un intervento di riqualificazione che soddisfa solo in parte sia noi che molti milanesi e che, secondo noi si poteva, con poco, risolvere in modo migliore. A margine di ciò, volevamo far notare come, questo condominio, da poco riqualificato, sia tornato dignitoso ed elegante. Si tratta di un dignitoso palazzo degli anni Cinquanta/Sessanta del ‘900.
dal blog Urbanfile – La voce delle città
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era meglio il parcheggio. Per lo meno era utile