Una segnaletica ubriaca in una Milano che deve forzatamente obbedire a un programmazione senza una ragion d’essere logica e strutturata per evitare incidenti e false interpretazioni. Ma si sapeva che tra ideologia e pressapochismo, non poteva nascere una mobilità corretta. A volte penso che Sala abbia le ali per non accorgersi e porre rimedio a un disordine che sicuramente non inserisce Milano tra le città europee sempre tanto enfatizzate. Ci sono i numeri a comprovare il disastro (anche se i malumori dei malcapitati non sono quantificabili), Libero li ha elencati “Lo studio Aci: «Sicurezza stradale a rischio» I cartelli sballati hanno causato 5mila incidenti e Milano regina della segnaletica errata: da corso Buenos Aires a via Cassiodoro, ecco le indicazioni trappola per le auto che non esistono nel Codice della strada. Per esempio, via Errico Petrella: c’è un cartello con la P di parcheggio che manda in via Gaffurio 6. Ma la freccia del parcheggio punta su un senso vietato. «Magari un milanese lo sa», ha commentato Enrico Bonizzoli, esperto di Sicurezza Stradale e consulente del ministero, «ma se arriva un turista e s’infila?». Altro esempio: lungo il corso hanno gettato divieti di sosta a manciate. “«Solo il 7 per cento dei Comuni ha dichiarato di avere un catasto della segnaletica e solo il 4 per cento un Piano della segnaletica», ha spiegato il presidente ACI Milano Geronimo La Russa, «Questo si traduce in un insieme di segnali, spesso mal posizionati e mantenuti, che non solo non informano adeguatamente l’utente, ma possono costituire un fattore di rischio diretto o indiretto», a spese del contribuente. Basterebbe poco: «Una segnaletica migliore può ridurre gli incidenti del 40 per cento», dice La Russa. «A questo riguardo ben venga l’iniziativa della Regione che con un bando assegna ai Comuni con popolazione fino a 30mila abitanti e alle Unioni di Comuni 3,5 milioni di fondi per il miglioramento della segnaletica stradale». Le domande di finanziamento devono essere presentate a Regione Lombardia entro il 23 dicembre. Intanto, gli automobilisti tengano gli occhi aperti: per uscire interi dalla città italiana più “europea” occorrono la concentrazione e i riflessi di un pilota di rally, e alla minima sbavatura può anche capitare di cercare un parcheggio e trovare un frontale.”
Ma per Sala i regolamenti per monopattini sono nel limbo, i percorsi delle ciclabili possono finire nel nulla o davanti a un chiosco, i parcheggi decisamente inutili. La segnaletica? Un’utopia ingombrante.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano