Milano svela tutta la sua Bellezza architettonica con l’app “Pure Milano”: intervista all’autore

Milano

(Nella foto Palazzo della società Buonarroti-Carpaccio-Giotto 1926- 1939  Architetto Piero Portaluppi – Sile Art déco) 

Una Milano nuda e imperiosa che si impone con le sue geniali architetture, spogliata da punti di riferimento ingombranti, pura nelle sue linee, armoniosa nella sua Bellezza che pare fermi il tempo.

E’ la Milano da vedere, da conoscere o riconoscere nella sua Storia scandita da trionfi, ricostruzioni, fedele a se stessa: una Signora Milano che avvolge l’intellettuale o chi, semplicemente, la ama. La nitidezza, l’inquadratura, il taglio pulito delle foto di Sosthen Hennekam, 54 anni, designer e fotografo olandese, in Italia da trent’anni e a Milano da sette, caratterizzano un percorso di amorevole e intelligente  ricerca che l’autore ha abbracciato con passione. E Milano si racconta nei secoli, attraverso le sue architetture, con l’onestà degli edifici e delle Chiese, piccoli o grandi gioielli che sanno parlare anche di vita, di umanità. 1000 foto per ripercorrere, con un lavoro faticoso, la genialità espressa dagli innumerevoli architetti che hanno lasciato un’impronta di Bellezza. Sosthen Hennekam offre un’app “Pure Milano” per scoprire la città, in cui ha geolocalizzato le foto sulla mappa presente nella app stessa. Ogni edificio è descritto con datazione, architetto, stile, destinazione d’uso e artisti che hanno collaborato. Una versione dell’app più limitata è stata predisposta per essere usata gratuitamente, mentre una seconda è a pagamento: 19,99  euro. Si possono fare ricerche a partire da un architetto, da un indirizzo, nell’ottica di poter scegliere il percorso che più si gradisce.

Ho incontrato Hennekam, perché mi incuriosivano alcune scelte, la dedizione durata anni per un lavoro ciclopico che richiedeva sensibilità e determinazione.

Perché Milano? Da dove parte la “vibrazione” per la scelta.

Da sempre mi piace fotografare la città nel quale vivo, per capire la storia, lo sviluppo, la struttura. Milano è ricchissima di stili architettonici diversi, di contrasti forti. Mi piace osservare e tramite la mia fotografia, e con l’aiuto dell’app spero di trasmettere questa mia visione di Milano.

L’assenza di colore, dell’uomo, l’isolamento dell’opera architettonica è una scelta che indubbiamente ha ponderato…

La fotografia in bianco-nero aiuta a osservare meglio le proporzioni, i volumi, i dettagli..  Le mie foto sono quasi sempre elaborate in modo da togliere altri elementi che possano disturbare la visione dell’edificio. Non voglio renderle perfette, ma voglio tirare fuori il meglio… far vedere dettagli che spesso rimangono nascosti. E’ vero che l’uomo è quasi sempre assente, non perché disturbi, ma perché non aggiunge niente a quello che voglio far vedere, tranne per esempio nella mia foto del monumento a Pertini, lì ha importanza vedere l’interazione con l’uomo.

Non meraviglia, ma stupisce un po’ il suo desiderio di condivisione con uno strumento popolare e diffuso. E mi riferisco alla creazione della app

Inizialmente avevo pensato a un libro, ma quando la mia banca dati (la base della applicazione) ha cominciato a prendere forma, ho pensato che poteva essere interessante per studiosi, appassionati, ma in forma di libro sarebbe stato limitativo, invece l’applicazione ti permette di fare molto di più.  Per fare un esempio: sei per strada e vedi un edificio che ti incuriosisce, prendi il telefono e inserisci l’indirizzo nella app.. trovi l’edificio, vedi quando e da chi è stato progettato.. poi cliccando sul nome dell’architetto vedi le altre cose cha ha fatto, o magari c’e un opera d’arte sull’edificio, un basso rilievo per esempio, e vedi da quale artista è stato fatto.. cliccando sul suo nome vedi gli altri edifici sui quali ha lavorato ecc. Poi, puoi vedere quello che scegli su una pianta. Con un libro sarebbe impossibile.

Poi c’e anche una ragione economica, la versione pro della app non è gratis, ma comunque molto meno costosa di quello che potrebbe essere un libro equivalente. Forse non è facile far capire questo, tanti vogliano app gratis o che costano molto poco, ma dentro l’app ci sono 3 anni di lavoro, credo che 20 euro sia un prezzo molto onesto. Poi ci sarà anche il libro con una mia scelta di foto.

In questa lunga e impegnativa frequentazione, che cosa le hanno sussurrato le opere fotografate?

Vedo gli edifici come personaggi, le mie foto sono ritratti di architettura. Ognuno con la sua personalità e i  suoi difetti.

Oggigiorno si parla quasi sempre di edifici importanti, lussuosi e c’e pochissimo spazio per l’edilizia popolare fatta bene. Una volta non era cosi, si sperimentava, si cercava attraverso il design di rendere le nuove periferie interessanti per gli abitanti, spesso con grandi architetti. Magari non sempre ha funzionato, ma Milano conta tantissimi esempi di edilizia popolare fatta bene.

Con la fotografia tratto questi edifici nello stesso modo di quegli edifici famosi nel centro.

Quasi sempre si fotografa solo il degrado delle periferie, che certamente esiste, ma dà un’idea distorta di quelle zone della città.

Il degrado poi esiste anche in pieno centro. Mi fa più tristezza vedere l’abbandono della Piazza dei Mercanti, storicamente importante, a due passi dal Duomo, che vedere un materasso abbandonato in piazzale Selinunte.

Spero di far vedere la bellezze delle periferie.

https://www.instagram.com/pure_milano_photo/

 

Complesso per Abitazioni, Uffici e Negozi – Via Melchiorre Gioia, 1  –                                Architetto Pietro Lingeri

 

Unità residenziale parte del quartiere Harar-Dessié  –  Via Harar 3 –  Architetti Gigi Ghò e Gio Ponti

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