L’”irresistibile” Boschetto di Rogoredo vive una sua vita, con il consueto tragico do ut des che scandisce il tempo di spacciatori e drogati, nella schiavitù di un bisogno irrinunciabile. Nasce direttamente dall’incontro dei giovani con i giovani la nuova iniziativa ‘Dona un libro al bosco’. Riempire di cultura questo “non luogo” a #Rogoredo, trasformandolo da luogo di perdizione in luogo di ricerca è quello che oggi i ragazzi stessi ci chiedono di fare. È stupefacente rendersi conto di quanto la fame di sapere, di racconti, di storie lontane possa superare a volte anche quella di cibo.
Parla Simone Feder psicologo e volontario “Sono giovani, spesso giovanissimi, che si esaltano con miscugli vari, anche di psicofarmaci, con droghe oggi acquistabili a poco prezzo, con la convinzione di appartenere a un gruppo, Le case di recupero sono piene, ma necessitano di specialisti per far fronte a disturbi psichiatrici e fisici dovuti agli stupefacenti. E qui non esistono le regole della zona rossa o arancione, il via vai alla sera nel Boschetto non si interrompe. Durante il giorno si spostano in una zona vicino alla ferrovia, ma il flusso continua. Il mio timore è che stiamo accettando e tollerando la nascita di una generazione con disturbi psichiatrici che possono diventare permanenti. Occorre pensare a nuove strutture, a nuovi modelli d’incontro e di eventuale recupero. La pandemia acuisce il disagio e il bisogno di guadagnare. Una soluzione ad ampio raggio va trovata: un drogato in casa crea disperazione. Sapesse quante madri mi scrivono, ad esempio “Che dolore, sapere che mia figlia sceglie questo mondo che io non conosco e non condivido per scelta. Sono dispiaciuta, triste, soffro di un grandissimo dolore che non posso gestire e dominare, troppo forte per me. Da madre non sono riuscita a fare quello che fa madre eroina, ti porta dove vuole lei, a modo suo ti cura. Per il suo proprio interesse, sceglie, decide quale momento deve acchiapparti, comanda lei, quella carogna che si nutre della tua carne, quella più debole, fragile”.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano