A chiunque voglia criticare, occorre rispondere che all’ispirazione non si può rinunciare. Soprattutto se offre una visione che innalza dalla terra, con un orizzonte immaginifico che lascia a bocca aperta. Sarà in libreria il 26 gennaio l’ultimo libro di Beppe Sala. Il sindaco di Milano ha scritto “Lettere dalle città del futuro”, un testo per ragazzi edito da DeAgostini e illustrato da Andrea Cavallini.
Ai giovanissimi (target +11 anni) Sala racconta di aver trovato tra le lettere sulla sua scrivania alcune missive provenienti direttamente dal futuro. Ed è veramente strabiliante che non ci siano lettere dal presente, degne di nota. Eppure moltissimi cittadini hanno protestato, molte associazioni chiedono il redde rationem delle promesse non mantenute, Milano chiede interventi, presenza, ma il Sindaco è proteso in un viaggio che sorvola il presente.
“Mi è capitato di trovarne alcune scritte da ragazze e ragazzi che non ho mai visto e che abitano nel futuro – scrive Sala – Grazie a loro ho davvero viaggiato nel tempo, e anche per il mondo: sono stato in giro per i quartieri pedonali di Londra, mi sono lanciato in una gara in bicicletta tra le vie di Parigi e ho persino esplorato la foresta cittadina di Freetown”, dice il sindaco ai giovani lettori. “Lettera dopo lettera – conclude – scoprirai anche tu come possiamo costruire già da oggi il mondo di domani”. Ecco l’ispirazione, la visione immaginifica da sognare: il presente è troppo problematico. Scrive Silvia Sardone (Lega): “Se in un momento come questo Sala trova il tempo per scrivere un libro significa che di Milano non gliene frega nulla: fare il sindaco significa ascoltare i problemi della gente e cercare di risolverli, non fare marketing per promuovere la propria immagine”.