Così disse Granelli ieri, durante la commissione consiliare online per fare il punto sul Patto-Milano per la scuola.”Oggi con la sospensione del Tar dell’ordinanza regionale ci stiamo coordinando con il prefetto per far ripartire le scuole il 18. Auspico che dal 18 l’organizzazione che ci siamo dati per la riapertura delle scuole, possa partire. Sono già previsti gli incontri di monitoraggio ai diversi livelli per aiutarci a migliorare. Serve partecipazione, condivisione e corresponsabilità di tutti per funzionare”..
Di che cosa preoccuparsi? Ci sono le bici, i monopattini e i servizi pubblici per i trasporti. E sarà tutta da verificare la mobilità delle frotte di studenti che vanno a scuola. La domanda di trasporto pubblico degli studenti, che vale meno del 10 per cento della domanda totale del pendolarismo, si va ad inserire in una fascia oraria che già adesso rischia di arrivare a saturazione, senza che le scuole siano aperte”. Lo ha detto il direttore generale di Atm Arrigo Giana ieri pomeriggio intervenendo nel corso della commissione consiliare online per fare il punto sul Patto-Milano per la scuola. “Quindi l’importante è abbassare il numero di persone che utilizzano i mezzi pubblici dalle 7 alle 9, per mantenere la capacità residua necessaria per garantire il trasporto degli studenti. Il limite del 50 per cento, al quale oggi siamo soggetti, è totalmente inadeguato a gestire una situazione di normalità di traffico, ovviamente siamo in una situazione straordinaria, ma è un limite molto stringente che rischiamo di raggiungere anche senza gli studenti. Dobbiamo mantenere il rigore il più possibile. Oggi la fascia oraria mattutina, in particolare quella dalle 8 alle 9, ha comunque livelli di saturazione alti: se l’occupazione media della giornata è complessivamente tra il 35 e il 40 per cento, in quella fascia oraria arriviamo a un 75 per cento del 50 per cento come gap. Quindi questo vuol dire che dobbiamo garantire quello spazio residuo per gli studenti e non altri soggetti che usano quella fascia”, ha proseguito Giana, precisando che la capienza del 50 per cento “vuol dire tre persone al metro quadro: non significa che il mezzo è vuoto. Non aspettiamoci quindi mezzi vuoti”, riferisce mianews.
Ma poi, arrivati a scuola, cosa trovano gli studenti? Riferisco parte di una petizione di genitori esasperati che nel novembre del 2019 hanno inviato in Comune “Il Comune di Milano gestisce 3 milioni di mq di superficie. Oltre 500 edifici scolastici (nidi, infanzia, primarie e secondarie di primo grado) che ospitano 125,000 persone: l’equivalente di una città. Considerando che la condizione degli edifici scolastici porta spesso alla chiusura parziale o totale delle nostre scuole, è evidente che le risorse che l’amministrazione sta mettendo a disposizione della manutenzione ordinaria sono largamente insufficienti per poter garantire un servizio degno di essere chiamato tale.” Ma le cose non sono molto cambiate, nonostante Limonta