I rom fondano Mistipè: “Un partito per fermare l’odio di Salvini”

Attualità

I Rom in Italia e le loro aspettative. E’ urgente, penso io, chiamare la Boldrini, potrebbe essere la paladina vociante e il personaggio giusto per  riscattare la categoria. “I campi rom sono delle pattumiere umane e una vergogna per l’Italia, sono un retaggio fascista”, attacca Giulia Di Rocco che propone di “dare dignità a queste persone, ma non andando lì e buttando giù le baracche”. “È facile – dice – fare il leone con le pecore, ma sgomberare i campi senza offrire alternative è come sparare sulla Croce Rossa”. Giulia di Rocco ha fondato ed è Presidente di un partito per contrastare odio e discriminazione nei confronti dei nomadi. L’idea è stata condivisa da un legale 44enne di Pratola Peligna, e da altre due donne di origine rom, Virginia Morello e Concetta Sarachella, stilista molisana. Il Giornale ha raccolto in un’intervista articolata il pensieri che la Presidente ha espresso con finalità, programmi, intenzioni.

La presidente, Giulia Di Rocco, laureata in giurisprudenza, da 15 anni si occupa di portare la voce dei rom nelle istituzioni. Oltre ad aver fondato due associazioni, Amici di Zefferino e RomanìKriss, fa parte del Forum Rom Sinti e Caminanti istituito dall’Unar, sotto l’egida del Ministero delle Pari opportunità, dell’UCRI, l’Unione delle comunità romanes in Italia, e lo scorso luglio è diventata membro della International Rom Union, l’organismo che rappresenta i nomadi al Consiglio d’Europa e all’Onu. Il partito si chiama Mistipée ! nasce in antitesi “a chi con la ruspa ha fatto un’intera campagna elettorale”.

Nulla da dire sull’autodeterminazione di formare un movimento politico, di ribellarsi al ghetto in cui molti di loro sono emarginati, ma avere come scopo principale combattere l’”odio” di Salvini, mi sembra riduttivo come movente. Perché è vero ci sono rom e altri rom, ma nell’angolazione con cui a Milano si possono osservare, sono molti che non rispettano le leggi italiane, che hanno costruito in terreni abusivamente, che non pagano affitti e bollette là dove dovrebbero abitare rom regolarizzati, che fanno feste e schiamazzi dimenticando le regole antiCovid. Forse non sono stati sufficientemente integrati e resi responsabili ad esempio di mandare i figli a scuola? Può darsi, ma in tutti i modi anche la tolleranza inattiva di Sala è una colpa. E Salvini si riferisce, credo, ai Rom che vivono ai margini della società con proprie leggi. Anche se l’immagine della ruspa è un po’ troppo forte.

“Non è vero che i rom sono tutti ladri, sarebbe come dire – conclude – che gli italiani sono tutti mafiosi”, conclude la Presidente. Anche se tra la massima tolleranza e il presunto odio di Salvini, c’è il dialogo.

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