Nel tragico elenco dei morti per Coronavirus, mi chiedo se siano stati considerati i morti suicidi per impotenza, per incomprensione, per faciloneria di un governo che non sa declinare il da farsi con le esigenze di chi vuole lavorare per sopravvivere. La Lombardia brucia di rabbia e di ribellione. Finirà a tarallucci e vino?
I soloni hanno aperto un ristorante ampio e senza misure di competenza: chi vuol venire, venga. La voglia di libertà sta assestando i primi pugni di disobbedienza civile, la giustizia pare abbia giudicato illegittimi gli innumerevoli Dpcm, la violenza per ora sta nei pensieri, ma come giudicare il proprietario del ristorante Don Lisander di via Manzoni? Ha dichiarato a Libero «Abbiamo avuto più di ottanta richieste, ma abbiamo limitato i coperti per sicurezza. Tante persone che non hanno mai mangiato da noi hanno voluto prenotare e ci hanno dato solidarietà….i nostri avvocati sono pronti a dimostrare, grazie anche ai pareri di famosi costituzionalisti, che è assurdo tenere chiuse le nostre attività…Un mio cameriere in cassa integrazione da un anno ha incassato 5mila euro. Come pensa il governo che una persona possa vivere a Milano con questa cifra…Ma se tu mi fai indebitare e poi mi obblighi a non lavorare come te li restituisco i soldi se non lavoro?»
Nessuna paura delle sanzioni, l’urgenza di lavorare è prioritaria, naturalmente con tavoli distanziati, misurazione della temperatura all’ingresso e camerieri con mascherine, perché non si può dimenticare la gravità del virus.