Insomma Sala nel suo voler fare “piani”, non ne azzecca una. O meglio, dopo il flop del piano neve, il piano “rientro” a scuola si può definire un mezzo flop, comunque da insufficienza. Segnalazioni, post sui social, malumore diffuso degli studenti…una realtà incontrovertibile per i disagi creatisi. In metropolitana, negli orari di punta, tra le 7 e le 10, i “controllori” hanno dovuto chiudere una quarantina di volte gli accessi per rispettare il limite del 50% di capienza consentito nei vagoni delle metropolitane. E se 40 volte vi sembrano poche…
Assembramenti alle fermate, mugugni, ma come era prevedibile l’assalto alle biciclette e ai monopattini non c’è stato: gli studenti hanno preferito i mezzi pubblici, come è sempre stato. Eppure l’ATM in uno dei tanti tavoli predisposti da Sala aveva già evidenziato la quasi saturazione dei mezzi in quelle ore. Anche le 100 navette sparse per Milano non sono state sufficienti. Da tempo il problema trasporto è il problema fondamentale da risolvere. Ovviamente insieme alla manutenzione degli edifici scolastici vetusti e spesso inadeguati: inutile da parte di Sala auspicare a voce alta il rientro a scuola, se gli studenti che lo esigono giustamente sono poi affidati all’improvvisazione per recarsi a scuola.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano
Edifici scolastici vetusti: almeno il 96% del budget del Miur, nel 2018, va speso per pagare il personale, cosa resta per la manutenzione ?