Il commento di Luciano: Prima giornata girone di ritorno – serie A

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Ciao amici sportivi, il campionato ricomincia da 20, ovvero dalla prima del girone di ritorno, dopo le ultime scoppiettanti giornate in cui più di un risultato aveva smentito i pronostici. Assegnato il platonico titolo di “campione d’inverno”, Milan che rimane in testa pur perdendo a S.Siro contro il plotone bergamasco di Gasperini, anche grazie all’Inter che si era arenata sul pareggio a Udine. Ora si riparte con anticipi che annunciano altre interessanti sfide, con 3 big in campo sabato: Milan, Juve e Inter, incontrano rispettivamente Bologna, Sampdoria e Benevento.

Nel primo anticipo del venerdì, intanto, Fiorentina e Torino hanno incrociato le spade in una singolar tenzone che ha visto i viola terminare la partita in 9 uomini a causa di 2 espulsioni. Fino a quel momento, match equilibrato e divertente nel primo tempo, con un palo dei viola al 13′ (Vlahovic) e due chances per il Toro al 33′ e 43′ (LukicZaza), il secondo con un sinistro al volo stampato sulla traversa. Il gol del vantaggio per la Fiorentina arriva al 70′, con una splendida azione corale e tocco finale di Ribery, che scarta Dragowski e deposita in rete. La rete dell’1-0 è giunta in inferiorità numerica, a causa dell’espulsione di Castrovilli al 64′, fallo da ultimo uomo su Lukic. Tre minuti dopo il vantaggio è ancora rosso per i viola, con Milenkovic, ingenuo, che ha colpito con una lieve testata Belotti, episodio simile a quello tra Ibrahimovic e Lukaku in Coppa Italia. In doppia superiorità numerica, i granata attaccano a testa bassa, colpendo una traversa con Singo e trovando poi, al 90′, il gol del pareggio proprio con Belotti, bravo a ribadire in rete un cross dalla destra. Pareggio amaro (1-1) per il Torino, che poteva certo pensare di ottenere di più mentre la Fiorentina, tutto sommato, può accontentarsi di un punto utile per staccarsi dalla zona retrocessione.

Sabato pomeriggio, eccoci alle sfide a distanza tra le grandi, iniziando da Bologna-Milan.

Appuntamento importante per la squadra di Pioli, 7 giorni dopo il capitombolo interno contro l’Atalanta, il Milan non sbaglia. Il 2-1 di Bologna permette ai rossoneri di allungare momentaneamente a +5 sull’Inter seconda, impegnata in chiusura serale contro il Benevento. Due i gol, entrambi su rigore: nel primo tempo sblocca Rebic al 26′, che ribadisce in rete una respinta di Skorupski sull’esecuzione dagli 11 metri di Ibrahimovic (altro errore dello svedese) , e nella ripresa raddoppia Kessie al 55′, sempre dal dischetto. Ingenui Dijks Soumaoro, autori rispettivamente di una trattenuta su Leão e di una smanacciata in piena area, su contrasto aereo con Ibrahimovic. Giuste in entrambi i casi le decisioni dell’arbitro Doveri. Il Bologna va in forcing nel finale e stringe d’assedio il Milan,  riaprendo teoricamente la partita con l’ex Poli all’81’, appena entrato, dopo una palla persa da Theo Hernandez. Ma la rimonta dei rossoblu di Mihajlovic si ferma lì, il Milan si prende i 3 punti e blinda per ora il primato senza doversi preoccupare del risultato dell’Inter, poche ore più tardi.
Seconda in campo la Juventus contro la Sampdoria Marassi, continua la sua marcia della mantenendo il distacco dalla vetta. I bianconeri vincono meritatamente a Genova contro i blucerchiati di Ranieri. L’incontro arbitrato da Fabbri si è concluso col punteggio di 0-2, grazie alle reti di Chiesa al 20′ e di Ramsey al 91′ . La Juventus di Pirlo sale momentaneamente al terzo posto della classifica a quota 39, sette in meno del Milan capolista. La Samp invece rimane decima a quota 26. Una buona prestazione corale quella dei piemontesi, solidi e pericolosi, quasi mai in affanno contro un attacco blucerchiato non proprio irresistibile. Chiellini, ottima prova, pare tornato leader di una squadra che, con questa vittoria, ha ritrovato una sua identità.

Chiude la serata l’Inter, che non si scompone dopo i successi di Milan e Juve e tiene il passo dei rossoneri: secco 4-0 a San Siro contro il Benevento, ristabilita la distanza di due punti dalla vetta. Il match si sblocca subito: al 7′ punizione dalla trequarti di Eriksen, deviazione di Improta e Montipò è beffato dalla parabola del pallone, che si adagia appena sotto l’incrocio dei pali. Dopo il gol nel derby, è ancora il destro del danese a portare al gol i nerazzurri. Proteste del Benevento per contatto dubbio tra Ranocchia e Lapadula e fallo su Lautaro al limite dell’area, sulla linea o quasi: due episodi dubbi, ma l’arbitro non li giudica punibili con il calcio di rigore. Nella ripresa Eriksen colpisce una traversa dopo una deviazione, i ritmi calano ma la coppia Lu-La chiude il match: l’argentino si sblocca (da 6 partite la sua astinenza, ma con tanti gol sbagliati di poco) con il sinistro cattura al 57′ un pallone vagante al limite dell’area, Montipò non ci arriva e palla in rete a fil di palo. Il belga insacca 10 minuti più tardi, al 67’su errore di Montipò: rinvio proprio addosso a Lautaro, che lascia e spalanca la strada all’ex Manchester, al quale basta soltanto metterla in rete. E pochi minuti più tardi, al 79′, è ancora Lukaku a siglare la doppietta personale, a dispetto di una prestazione tutt’altro che brillante, dopo una gran palla di Sanchez. Gol che fissa il punteggio finale, l’Inter riprende la corsa dopo il pareggio di Udine, l’intermezzo di coppa Italia e la qualificazione alle semifinali a spese dei rossoneri.

Domenica pomeriggio, dalle 15 alle 18 altri 5 incontri, e la serata si conclude con Roma-Verona. Vediamo rapidamente in sequenza i risultati ed i principali episodi di ciascuna, ad iniziare da Spezia-Udinese in cui i friulani di Gotti ritrovano la vittoria, dopo un’astinenza durata 9 partite. Decide la contesa del “Picco” un calcio di rigore conquistato a inizio ripresa da Deulofeu e trasformato al 52′ da De Paul, che poi si fa espellere per doppia ammonizione al 75′. Lo Spezia, tuttavia, soffre l’assenza là davanti di Nzola e non riesce a rendersi pericoloso. Nel finale, rosso anche per Saponara. Finisce 0-1. I padroni di casa si staccano e approdano a 21 punti, superando il Bologna. La truppa di Italiano resta a quota 18.

Cagliari-Sassuolo, replica di un film già visto. Di nuovo nel recupero, come all’andata, una beffa per il Cagliari. La squadra di Di Francesco continua soltanto a sognare quella vittoria che manca da 3 mesi. Dopo il vantaggio di Joao Pedro a un quarto d’ora dalla fine, è infatti un gol di Boga all’ultimo minuto di recupero a regalare al Sassuolo il punticino dell’1-1 finale. Il Cagliari ha sofferto, aggrappato alle parate di Cragno,  ma dopo il gol aveva davvero pregustato quei 3 punti che mancano addirittura dal 7 novembre (2-0 alla Sampdoria). Invece può solo accontentarsi di aver messo fine a quella striscia negativa di 6 sconfitte consecutive in Serie A. Per il Sassuolo, invece, si conferma il periodo senza gloria ne infamia: la squadra di De Zerbi infatti, dopo un grande inizio, è ormai alla quinta uscita consecutiva in tutte le competizioni senza vittoria.
Andiamo a Crotone, dove il Genoa sembra aver messo le ali per volare sempre più su: terza vittoria nelle ultime 4 partite, in cui il Grifone ha pure mantenuto la porta imbattuta. Una doppietta di Destro, una volée di Czyborra e con un 3-0 Ballardini può esultare con un tris allo stadio “Ezio Scida“, in cui si è visto, per l’ennesima volta, un Crotone troppo fragile in difesa. Alla squadra di Stroppa non basta l’esordio dal 1′ del neoarrivato Samuel Di Carmine. Sul mercato, nell’ultimo giorno disponibile, servirà provvedere nei limiti del possibile all’arrivo di qualche puntello valido, per evitare di rimanere bloccati nel gradino più basso della classifica.
Bergamo “alta” era quell’Atalanta che in coppa Italia aveva tolto di mezzo la Lazio solo pochi giorni prima. Quella di oggi è stata decisamente più degna di essere definita Bergamo ” bassa”, infatti il punteggio (1-3) dello scontro di oggi non ammette troppi giri di parole. Vendetta, quella della Lazio, che più che altro è una rivincita sportiva ma che ha un sapore particolare. Un successo voluto e meritato contro un avversario stranamente abulico, poco pericoloso, ringalluzzito solo nel finale. Marusic trova il vantaggio nel primo tempo con uno splendido destro a giro, e Correa raddoppia nella ripresa, lanciato da Immobile. A illudere i nerazzurri è il rientrante Pasalic, che accorcia dopo un palo di Muriel, ma non è che un’illusione, perché pochi minuti più tardi Muriqi chiude i conti, servito da Pereira. In classifica è sorpasso: Lazio punti 37 – come la Roma, impegnata questa sera contro il Verona – e Atalanta punti 36.  Champions? Si, c’è anche la Lazio.
Tocca poi al Napoli misurare le proprie ambizioni ed energie, dopo la battuta d’arresto subita a Verona. Ad impedirglielo, o almeno a provarci, c’è il Parma di D’Aversa. Reagisce la squadra di Gattuso e inizia al meglio il girone di ritorno. L’incontro si è concluso col punteggio di 2-0 grazie alle reti di Elmas al 32′  e Politano all’82’, stesso punteggio del match d’andata. Il Napoli, in virtù di questo risultato, sale al quarto posto in classifica a pari di Roma e Lazio, mentre il Parma rimane in zona retrocessione a quota 13 punti. Buona prova nel complesso dei campani, che hanno gestito bene il match. Emiliani poco pericolosi e ancora a secco di reti ormai da sei delle ultime otto giornate.
Chiude la 20a giornata la Roma che, all’Olimpico, mette in freezer il risultato già nella mezz’ora iniziale, in cui il Verona appare stordito come un pugile sull’orlo del ko. 3 gol in rapida successione dal 20′ al 29′ con ManciniMkhitaryan e Mayoral, che tagliano le gambe ai veneti e chiudono un match in verità mai stato in discussione. La Roma ha consentito una timida reazione veronese soltanto dopo un’ora abbondante, in cui ha fatto praticamente tutto ciò che voleva. Ma la reazione di un Verona irriconoscibile rispetto a quello vittorioso sul Napoli, approda soltanto ad un gol di Colley al 62′, su una delle poche azioni in profondità dell’attacco gialloblu, nonostante l’innesto di Lasagna proveniente dalla vicina Udine. Roma che rallenta i ritmi ma mantiene senza affanno il controllo per il resto della gara, portandosi a casa un 3-1 e 3 punti meritati e incoraggianti. Ora si profila un calendario che, nelle prossime 4 partite, prevede almeno 2 impegni di primo livello, subito con la Juventus a Torino e successivamente con il Milan capolista. Per Fonseca, giornata positiva se non fosse per l’infortunio di Smalling e il giallo a Pellegrini, che era diffidato e salterà la Juve. Ma intanto la Roma si piazza al terzo posto, a 6 punti dalla capolista.
E’ tutto per la 20a, arrivederci alla prossima con l’anticipo Fiorentina-Inter di venerdì 5 Febbraio, 20,45.

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