E noi stiamo a guardare. L’omicidio di Nicolò Savarino, agente della Polizia locale, il 12 gennaio 2012, ritorna a fare discutere e a meravigliare.
Il 2020 è stato un anno particolarmente pesante per la famiglia del ghisa: il 6 luglio, Milos Stizanin, che quella notte era in macchina con Remi Nikolic, allora minorenne, è stato assolto dall’accusadi concorso in omicidio volontario “per non aver commesso il fatto”. Solo qualche giorno dopo, Nikolic è stato fermato dalla polizia per due furti in abitazione, commessi a soli 11 giorni dal ritorno in libertà dopo 5 anni e mezzo di carcere minorile (9 anni e 8 mesi la condanna definitiva) e il periodo di affidamento in prova. Il serbo Nikolic è stato inconfutabilmente il conducente del Suv che ha travolto e ucciso, l’agente di Polizia locale Nicolò Savarino.
E’ stata accolta infatti dal Tribunale di Milano la richiesta di patteggiamento da parte di Remi Nikolic per i furti. “Credere nella riabilitazione di un simile delinquente, dopo che, appena scarcerato per l’omicidio, è subito tornato a rubare, è grottesco. E pensare che Don Gino Rigoldi aveva creduto che Nikolic fosse pronto per rientrare nella società tanto da affermare che: “Abbiamo visto il ragazzo seguire un percorso fatto di impegni rispettati all’interno di regole e limitazioni. Gli esiti hanno alimentato le motivazioni dei giudici e le ragioni, per noi del Beccaria, per proporre non la libertà, semplicemente, ma una libertà dentro regole precise dettate dai giudici e dai servizi, con orari e possibilità di movimento limitati”. Ora il delinquente vorrebbe ancora prendere in giro le istituzioni proponendosi per un tirocinio formativo in una cooperativa sempre della Fondazione Don Gino Rigoldi” – osserva De Corato interpretando l’opinione comune.
Carmelo Savarino, il fratello, ha dichiarato a Il Giorno la sua sfiducia nella giustizia “E come potrebbe essere altrimenti? In questi nove anni abbiamo ricevuto solo delusioni. Ormai ci sentiamo sconfitti in partenza e non abbiamo più fiducia nella giustizia. È dura da dire, ma purtroppo è così”.
E noi stiamo a guardare?
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano