Il Palazzo deve capire perché c’è Draghi. Sapelli “Un abisso tra Monti e Draghi”

Attualità

“… il perché Giuseppe Conte è uscito e Mario Draghi è entrato, è questione che non appartiene a una semplice evidenza dell’utile e del dilettevole: un amico mi ha scritto che è come se Raffaello desse una mano a verniciare le strisce pedonali. E’ una questione che ha a che vedere con la pianificazione dei prossimi decenni, e se noi e noi nostri figli vivremo in un paese al passo coi tempi oppure in uno scivolato nel Nord Africa (altro che barconi), se mangeremo la fettina di carne o pane e cicoria, se davanti abbiamo un destino di speranza o di irreversibile declino. Le ha detto meglio, ma queste sono le cose che ha detto l’altra sera Sergio Mattarella. Abbiamo la promessa di 209 miliardi, ha spiegato, e dobbiamo innanzitutto ottenerli, dobbiamo pensare a come spenderli e non per l’ovetto stamattina ma per la gallina domani, sono la nostra assicurazione sulla vita e tutti quanti devono saperlo, devono rifletterci e dare una mano. E dicendolo, non ha proposto Pincopallo o Ciampolillo alla presidenza del Consiglio, ha proposto Mario Draghi, l’uomo più competente, più autorevole e con la più solida reputazione internazionale di cui oggi disponiamo….! (Mattia Feltri)

Da Il Giornale un’intervista a Giulio Sapelli, professore economista per evidenziare le differenze tra Monti e Draghi. Sapelli “Non scherziamo. Sono due figure totalmente diverse a partire dalla formazione economica”, Monti appartiene alla scuola neoclassica tedesca per la quale il debito pubblico è il nemico numero uno. La scuola che ha prodotto una politica di massacro sociale basata sull’austerità, bassi salari e zero investimenti. Draghi invece è stato alunno di Federico Caffè e ha studiato alla scuola post keynesiana….Monti non ha mai avuto una visione strategica e ha sempre disprezzato le parti sociali. Draghi al contrario le ha subito citate, ha capacità politiche di lungo corso e ha mediato tutta la vita perché in fondo è un vero democristiano. Viene della scuola andreottiana ed è stato vicino a Paolo Cirino Pomicino..Sarà molto attento al consenso sociale e penso che possa riuscire a mettere insieme un governo parlamentare con tutti dentro, tranne Fratelli d’Italia”

 

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