Quando si dice “lavorare” a prescindere…Un diktat incorporato nel DNA di questa Giunta e poi il verbo lavorare deve essere senz’altro inteso come arraffare proposte, non importa come contestualizzarle, ma far notare il “fare”. Soprattutto in questi mesi preelettorali. E in quel “facciamo” a prescindere…c’è anche la “pitturazione” di almeno dieci piste ciclabili abusive: parola del Ministero dei Trasporti.
Scrive Libero “…Traducendo, il Decreto del Ministero ha introdotto la modifica al Codice, dove viene spiegato che cos’è la “corsia ciclabile”, ma mancano le specifiche tecniche perché possa essere realizzata. Per esempio, quanto questa corsia dev’essere larga e dove può essere disegnata. Non solo: manca la segnaletica verticale che identifica quello spazio come “corsia ciclabile” e quindi nessun utente della strada sa come comportarsi (quanti oggi saprebbero spiegare la differenza tra una corsia delimitata dalla riga tratteggiata e una pista delimitata da una riga continua?). Essendo diversa infatti dalla “pista” non si può che indicare con cartelli diversi. Quindi, finché non sarà aggiornato il Regolamento e il Ministero non disporrà le linee guida con le caratteristiche tecniche, le corsie ciclabili non si possono fare, perché non si sa ancora come vanno fatte.”
Insomma disegnate a prescindere da un regolamento che ne detti le regole. “Avete presente le linee tratteggiate che delimitano la corsia per le bici in corso Buenos Aires, in viale Legioni Romane, in viale Monza, in via Castelbarco, in corso di Porta Nuova, in viale Puglie, in via Fatebenefratelli? Ecco, queste corsie, che hanno reso il traffico un inferno e impossibili i parcheggi, sono abusive. Sono così abusive che se ci parcheggiate sopra non potete essere multati, perché per la legge ancora non esistono.” Granelli e Giunta tutta quante piste ciclabili vogliono fare, a prescindere?
Commenta De Pasquale (F.I) «Tra il vuoto legislativo e il parere del Ministero, il Comune dovrebbe fermarsi».
E’ un vecchio mantra dei sinistri incompetenti ”Meglio che niente…”