L’avvento del governo Draghi è un grandissimo passo avanti rispetto ai Governi Conte 1 e 2, fortemente condizionati dal Movimento 5 Stelle. L’improvvisazione e l’inesperienza in qualsiasi tipo di attività professionale e politica dei suoi ministri e parlamentari hanno colpito l’Italia nel momento peggiore, quello della pandemia.
Nessuno deve illudersi che l’arrivo di un Presidente di grande equilibrio ed esperienza internazionale come Mario Draghi possa da solo risolvere tutto. È già importante però essersi liberati del governo con le idee più di sinistra della storia repubblicana, fortunatamente spesso non attuate solo per la incapacità dei vari Azzolina, Bonafede, Catalfo, De Micheli, Castelli, Arcuri. Una incapacità a “fare” simboleggiata dall’Avvocato Conte, uomo tanto prolisso quanto disabituato a decidere, ma con ambizioni così velleitarie da renderlo pericoloso.
Il Governo Draghi è il classico governo di tregua. Non può né deve aver programmi ambiziosi che richiederebbero 5 anni e maggioranze politicamente omogenee, bensì ben affrontare 2 emergenze, quella sanitaria e dei vaccini e quella economica, cioè predisporre finalmente un piano di spesa del Recovery Fund.
Alcuni dicono che si poteva votare, ma questo avrebbe significato perdere altri 6 mesi prima di rispondere a Bruxelles. Ma poi siamo sicuri che il Parlamento si sarebbe fatto sciogliere senza inventarsi qualche “costruttore” per perpetuare l’agonia dei governicchi?
Meglio un anno di tregua con pochi ma importanti obiettivi da raggiungere piuttosto che continuare ad assistere ai teatrini televisivi e social di politici che si rimbalzano la responsabilità mentre l’economia va a rotoli.
I Ministri non saranno tutti i migliori né tutti nuovi ma almeno il loro territorio di elezione rispetta tutta Italia (il Conte 2 non aveva ministri del Nord Italia eccetto Patuanelli ).
Alcuni vecchi Ministri dei M5S sono il prezzo da pagare a un Parlamento, eletto solo 2 anni e mezzo fa, nel quale gli italiani e non i marziani attribuirono ai grillini il 33% dei voti.
Ora i 5stelle sono in condizione di non nuocere al paese, né alla sua politica estera che sarà condotta da Draghi in prima persona. Potranno trastullarsi coi quesiti farlocchi su Rosseau e credere alla storiella del Ministero della Transizione Ambientale: cambia solo la targhetta al Ministero dell’Ambiente. I ministeri economici e strategici sono nelle mani di tecnici o esponenti di Lega e Forza Italia.
Bene ha fatto Berlusconi a portare il centrodestra da una sterile protesta sui social e nei pollai televisivi a confrontarsi con la concretezza di sporcarsi le mani per fare provvedimenti per aiutare famiglie e imprese italiane. Nell’anno o poco più che ci separa dalle elezioni, il centrodestra dovrà prepararsi a essere forza di governo, capace di proposte economiche e sociali in grado di restituire libertà, prosperità, sicurezza economica sociale, istituzioni solide e autorevoli nel mondo. E dovrà selezionare gli uomini e le donne per far ripartire l’Italia.
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.
Condivido tutto Fabrizio e rilancio su Draghi che, a mio parere, ci è arrivato direttamente dalla UE dopo il miserrimo spettacolo di Renzi & C…..!!!!! Ciao mik