Non bastavano le code sull’asse Zurigo/Legioni Romane. Ora anche la Via Saint Bon sarà pesantemente ristretta e privata di parcheggi.
Da Via Berna a Via Forze Armate lungo entrambi i lati della Via Saint Bon verranno realizzate 2 corsie ciclabili.
Come sempre le corsie sono state realizzate a prescindere da ogni studio sui flussi e la mobilità. Tantomeno è stato condiviso il progetto con residenti e Municipio 7.
Pensate che nella via ha sede il più grande poliambulatorio di Milano, la principale sede milanese del CDI, Centro Diagnostico Italiano. Ogni giorno si recano al CDI 1800 persone, oltre ai dipendenti. Granelli e Sala prima hanno realizzato la pista, poi si sono posti il problema della sosta: mica è pensabile che tutti coloro che devono fare visite mediche arrivino in bici o monopattino oppure con la M1, soprattutto di questi tempi!
Così la proposta raffazzonata del Comune è quella di creare una zona a strisce azzurre nella retrostante Via Lucerna, in modo da creare parcheggi a pagamento. Peccato che non saranno posti in più perché, irregolarmente e sul marciapiede, le auto già parcheggiano lì. Poi va tenuto conto che nella via passano mezzi pesanti per raggiungere il magazzino del CDI e i mezzi Amsa. Quindi la carreggiata unica sarebbe impossibile. Inoltre il senso unico imporrebbe a tutti i residenti lunghi giri attorno al quartiere per raggiungere le abitazioni.
Ieri il Presidente del Municipio 7 Marco Bestetti ha incontrato una cinquantina di residenti infuriati per la non condivisione delle scelte da parte del Comune. La prossima settimana la Commissione Mobilità di Palazzo Marino dovrebbe esaminare le varie proposte per via Lucerna. Io proporrò di realizzare aree di parcheggio allargando la sede stradale.
Una cosa è certa: queste cose non si improvvisano come pensano Sala e Granelli, si pianificano, in particolare nelle vicinanze di grandi attrattori di traffico come un poliambulatorio. Ed è quello che prevede la legge: il DECRETO MINISTERIALE 30 novembre 1999 n. 557, Regolamento recante norme per la definizione delle caratteristiche tecniche delle piste ciclabili, dice chiaramente che i Comuni dovrebbero elaborare i progetti di itinerari ciclabili dopo aver effettuato uno studio costi benefici. Invece Sala e Granelli le realizzano a prescindere, per puro interesse di comunicazione elettorale.
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.
Viabilità della zona disastrata per creare ciclabili, deserte sei mesi all’anno, a spese della cittadinanza. Anticostituzionale, faziosa, ideologica, applicazione del divieto all’utilizzo dell’auto con contempotanea discrasica elargizione di bonus comunali per l’acquisto di auto ibride od elettriche. Mamme antismog, frequent flyer e croceriste, regolatrici del traffico cittadino a naso, vivono nel sogno di Cortina a Lambrate. Pare che nulla abbia dimostrato il deserto del 2020.
nel progettare le ciclabili (che nessuno del quartiere avrebbe voluto) si sono dimenticati di creare spazi riservati al carico e scarico, ogni giorno svariate decine di furgoni si fermano in via Zurigo per poter consegnare alcune centinaia di pacchetti relativi ad acquisti online (Zalando, Amazon, Cortilia; Esselunga, BoFrost e molti altri) prima quando c’erano due corsie per ogni senso di marcia, si fermavano in doppia fila, senza provocare problemi alla circolazione, adesso si devono fermare davanti ai passi carrabili oppure proprio sulla pista ciclabile……………..
Complimenti
La prima considerazione è a cosa serve una pista ciclabile in via Saint Bon?
Con la realizzazione della pista ciclabile in via Zurigo, che unisce la fermata MM di Bisceglie con piazza Bande Nere, è finalmente disponibile una pista ciclabile che collega la zona ovest al centro. L’ulteriore tratto per via Saint Bon servirebbe a collegare questa pista con quella presente in via Forze Armate. Ma quest’ultima verso Baggio termina dopo circa 50 m, all’incrocio con via Bisceglie, mentre verso il centro termina dopo 200 m, all’incrocio con via Perrucchetti. Quindi a che serve?
La seconda considerazione è che già esiste un collegamento ciclabile tra via Zurigo e via Forze Armate
Lungo la via Bisceglie c’è già una pista ciclabile che unisce appunto la pista ciclabile di via Zurigo con quella di via Forze Armate.
Inoltre è possibile andare dalla pista ciclabile di via Zurigo a quella di Forze Armate attraversando la via privata che si trova al civico 16 di via Zurigo e poi attraversando via Lucerna.
La terza considerazione è perché non utilizzare la via Giovanni Labus?
Questa via è parallela a via Saint Bon, assai poco trafficata, e quindi realizzare in questa via una pista ciclabile non porterebbe alcun problema. Invece andare ad impattare sulla via Saint Bon, dove, a causa del CDI, c’è una situazione di traffico e di parcheggio estremamente complicata 6 giorni alla settimana, non ha nessuna spiegazione razionale.