Il buon senso è intelligenza? Probabilmente sì, vero è che il buon senso deriva da una visione corretta della realtà e offre soluzioni utili al maggior numero di persone che convivono in una società. In questo caso parliamo della città di Milano in cui l’illogicità delle soluzioni “inventate” dalla Giunta che ci governa, pare sorprendentemente caduta da Marte. E, naturalmente, il riferimento alla nascita e progressiva moltiplicazione delle piste ciclabili è ampiamente voluto.
L’uomo qualunque, il milanese che deve subire, scrive al Corriere: “Marco Granelli continua imperterrito nella sua crociata contro le auto e a favore delle biciclette. Ci aspettano altri 4o chilometri di ciclabili! Ma destinare anche solo il 5o per cento di quei km a corsie preferenziali per i mezzi pubblici è un’impresa così difficile da realizzare per Sala e l’assessore? I milanesi utilizzano più i mezzi pubblici o la bici? Dobbiamo tutti diventare per forza ciclisti? (Matteo Saudati)”. E, sembra dire che non occorre essere geni per “vedere” con obiettività. Milano non è un’isola e nella loro complessità le esigenze di chi vi abita sono molteplici. A Sala, che è convinto che la politica debba guidare e convincere, possiamo dire che la voce della realtà è molto più convincente?