Come anticipato da Affaritaliani.it Milano, le elezioni comunali di tutta Italia sono state posticipate al 10-11 ottobre. A questo punto si prospetta una campagna lunghissima per Beppe Sala e per il suo sfidante”, è quanto riporta il quotidiano online spiegando che è in arrivo il decreto che fissa la nuova data delle elezioni che si sarebbero dovute tenere in primavera. E a questo punto, una campagna con il fiato grosso pe Sala, soprattutto. E sono curiosa di vedere realizzate tutte le promesse di “fare” entro aprile, quanti annunci sulla sua pagina quasi quotidiana, sui prolungamenti o attivazioni di piste ciclabili, come procede il protocollo antifascista, quanta vernice acquistata per l’urbanistica tattica, quanto degrado diffuso, quante proteste del commercio ecc. ecc.
Milano è sospesa non solo per il grave intoppo del lockdown, ma anche in attesa di quelle elezioni che potrebbero fermare una conduzione amministrativa davvero deludente. E i giornaloni che si prostrano davanti alle capacità di Sala, enfatizzando la sua autorevolezza, il suo decisionismo, la sua presenza… mi viene il dubbio che non abitino a Milano, che scambino i sogni con la realtà, che appartengano a una classe sociale che non è la mia. Dimenticavo: fino a quando i piddini andranno nelle piazze con lo slogan “Chiamami ancora Milano?”.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano