Una nuova luce sui minerali della collezione del Museo di Storia Naturale di Milano, grazie al rinnovamento dell’allestimento della sala III, che unisce la bellezza degli esemplari a un’idea museale adeguata ai tempi, in virtù anche della ritrovata interazione con l’architettura del palazzo. “Abbiamo avuto l’opportunità di realizzare con delle tecnologie moderne – ha spiegato ad askanews Federico Pezzotta, conservatore di Mineralogia del museo milanese – un’esposizione che permette di valorizzare al massimo la qualità degli esemplari mineralogici. Tuttavia non è un’esposizione di trofei con lo scopo di far vedere quanto sono belli i minerali. Questi sono a corredo di un percorso didattico, quindi il vero scopo della sala è quello di portare il pubblico alla conoscenza di quei temi che raccontano cos’è la mineralogia”. Dai minerali è partita anche la storia del museo, nel 1838, e oggi si possono apprezzare al meglio le strutture e le complessità di ogni esemplare esposto, per arrivare a riflettere anche sul senso filosofico che ogni ricerca scientifica, prima o poi, arriva a toccare. “I cristalli – ha aggiunto il conservatore – rappresentano il più importante esempio di ordine nel nostro universo”. Un ordine che diventa respiro nell’idea espositiva della sala, che conferisce al museo una prospettiva internazionale. “La complementarità tra le diverse realtà che hanno lavorato all’interno del Comune – ha concluso Federico Pezzotta – ha permesso di raggiungere questo risultato che, con un certo orgoglio, oggi penso che possa essere, per le dimensioni, il contenuto e l’insieme nel quale è inserita, un’esposizione che a livello mondiale se la gioca tra le migliori in assoluto”. Un’eccellenza che attende di poter tornare a ospitare il pubblico, quando la pandemia attenuerà la morsa sulla Lombardia.
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