Assessore: forzatura senza senso, scelta sbagliata anche nei modi e nei tempi. Invitiamo al dialogo
“Milano con Expo è stata capitale mondiale del cibo prodotto grazie a una agricoltura sostenibile. La città metropolitana invece ha una visione ‘agrifobica’ che strizza l’occhio a un ambientalismo ideologico e che intende criminalizzare e punire l’agricoltura del Parco agricolo sud, eliminandola dai confini di Milano. Ci aspettiamo una presa di posizione del sindaco del capoluogo, visto che all’epoca è stato a capo della macchina organizzativa di Expo. Spero non si rimangi tutti i messaggi mandati allora”. Lo ha detto l’assessore regionale lombardo all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi, Fabio Rolfi, in merito alla approvazione, da parte del Consiglio della Città metropolitana di Milano, della proposta di perimetro per l’istituzione del parco naturale nel territorio del Parco agricolo sud.
“La Città metropolitana – ha ricordato l’assessore – sta sbagliando nel contenuto, nei tempi e nelle modalità. Non c’era l’esigenza di una forzatura istituzionale sul Parco agricolo Sud Milano, soprattutto in un percorso che deve portare alla nascita di un unico grande parco urbano e agricolo milanese, in attuazione della legge 28. Questo deve essere l’obiettivo condiviso da tutti”.
Non è il momento delle divisioni
“Non è il momento delle divisioni – ha aggiunto – e delle azioni da campagna elettorale e non è il momento delle imposizioni. Si deve trovare una condivisione dei temi tra tutti gli attori che ruotano intorno al parco, anche con le aziende agricole che con la loro attività già ampiamente sostenibile a livello ambientale contribuiscono a creare una cintura verde intorno alla città”.
Regione disponibile al confronto
“La Regione Lombardia – ha concluso l’assessore Rolfi – è ancora disponibile al confronto e a una mediazione, ma non saremo certo noi ad avallare una proposta sbagliata e una visione anti impresa che mira a punire il mondo agricolo. Le associazioni di categoria hanno già raccolto più di mille firme, segno della contrarietà del territorio. Consiglierei ai sindaci che hanno votato questa proposta una riflessione ulteriore e una interlocuzione più approfondita”.
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