A Sala va proprio tutto storto, parrebbe. Ma l’abbiamo già detto. Nella sua costante ricerca di alleanze, di categorie da catturare, oggi anche i giovani a cui il Covid, ha chiuso le scuole. E agli stessi giovani rimproverati con rabbia, dopo l’affaire Darsena, oggi manda messaggi di vicinanza, quasi che la situazione dei contagi nelle scuole non fosse peggiorata. – “Ai giovani rivolgo un appello. Distanziamento sociale, limitazione della mobilità sono precetti estranei alla vostra età. La vostra generazione sta pagando un prezzo alto, ne siamo consapevoli. In questo momento buio e di spaesamento è necessario che ognuno nel suo piccolo faccia la sua parte e che prevalga l’agire per il bene comune”.
Anche la Regione ha deciso per il bene comune, ma la polemica è sempre dietro l’angolo, la voglia di stare sui social non finisce mai. La verità è che forse l’emergenza acuisce il carattere brontolone da primo della classe, che non ammette di sbagliare, che programma una campagna elettorale con l’affanno di andare di corsa, prevenendo, annunciando anche l’improbabile. Tutti siamo convinti che la scuola sia fondamentale, che le famiglie siano le prime vittime, ma, a ben vedere, il divieto di fumo nei parchi, la giravolta sul pagamento di Area C, le nuove ciclabili che hanno mandato nel caos parecchi quartieri, hanno sviluppato risentimenti e inimicizie. Incomprensibile che anche nella prima giornata di arancione rafforzato in tutta la Lombardia Sala tenga accesi i varchi di Area C a Milano, incurante dell’aggravamento dell’emergenza sanitaria. L’evidente desiderio di far cassa, che già abbiamo notato nella querelle mai finita con i locali in Galleria, è evidente per tutti. Ma dove è finito quel protocollo comportamentale che lui stesso aveva stilato, promettendo “una campagna elettorale concentrata sui contenuti e sulle idee attraverso un linguaggio rispettoso e non ostile. E’ un dovere di noi politici”. Anche con la Regione.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano