Finale Sanremo: vincono i Maneskin. L’inimitabile Vanoni incanta. Caos e proteste dei ristoratori.

Cultura e spettacolo

“Domani è un altro giorno, si vedrà…”Chiude la carrellata dei suoi successi, l’immensa Ornella Vanoni. Sì, sarà un altro giorno per lo spettacolo, per la musica, per l’arte.  Una voce, una magia di sensuale fascino, unica nel sussurrare al cuore il calore di un sentimento. Sta là, un po’ rinsecchita dall’età, gesti essenziali, presenza da regina. Poi canta con Gabbana l’ultimo singolo “Un sorriso dentro al pianto” ed è una dedica per chi soffre “..io sono tutto l’amore che ho dato, Tutto l’amore incondizionato. L’imbarazzo dietro al vanto Un sorriso dentro al pianto”.

Annota Il Giornale “Fuori dalle porte dell’Ariston, in contemporanea, alcune decine di manifestanti si sono radunati per chiedere con forza la riapertura dei loro locali. Ristoratori, gestori e commercianti di Sanremo e dei comuni limitrofi che per tutta la settimana hanno protestato in un “festival alternativo”, che si è attivato in piazza Colombo. Per l’ultima serata, però, i manifestanti hanno scelto di portare la loro voce davanti al teatro e attirare l’attenzione per rivendicare il diritto al lavoro e alle libertà.”

E la ripresa della liturgia di un festival che si trascina stancamente con qualche guizzo di originalità, sconta la mancanza di pathos, la rigidità di una programmazione davvero troppo lunga, di novità che diventano rumore in luci vertiginose. Ma serve comunque questo spot sullo spettacolo spento dal Covid e serve un plauso per l’impegno di tutti, anche se con risultati discutibili. E alla vigilia della Festa della donna, le donne sono leonesse, con vocalità che forse oggi rappresentano il meglio: Arisa, Berti, Annalisa, Ajane, Noemi, Gaia e, novità, La Rappresentante di lista. Questo Festival nulla toglie alla loro professionalità, alla loro storia.

Un premio meritatissimo a Fiorello per le sue invenzioni improvvisate, la sua ironia. Le difficoltà incontrate sono evidenti, la fatica di tutti è intuibile, ma forse si poteva evitare la presenza di tanti ospiti che semplicemente hanno fatto una passerella. E’ vibrata, comunque, la voglia di riscatto soprattutto femminile e l’atmosfera cupa della pandemia. Nella prima serata Amadeus dichiarava “Non sapevamo quanto bella fosse la normalità”. Già…

Per la parte dedicata a Sanremo Story Riccardo Fogli – Michele Zarrillo – Paolo Vallesi, ospite anche Umberto Tozzi, Federica Pellegrini e Alberto Tomba per parlare di un possibile logo per le Olimpiadi.

L’eleganza è l’abituale contorno, da ricordare Elodie, Ayane nella terza serata, Noemi dimagrita e raffinata nella prima serata, anche Arisa nella prima serata, ma chi ha meravigliato per la sontuosità è Orietta Berti e per un gusto personalissimo, Gaia. Ma Ibrahimovic quanti completi ha cambiato? Con look Dsquared2 e Brunello Cucinelli, Ibra si presta a gag e canzoni e scherza con la sua nota megalomania. E quanti Amadeus? Ben 16 i look diversi preparati da Gai Mattiolo per Amadeus “per lasciarlo libero di scegliere in base allo stato d’animo del momento. Fiorello è Armani a tutte le ore del giorno e della sera, sempre impeccabile.

Finalmente il pubblico con il voto ha decretato i Maneskin vincitori, al secondo posto Michielin-Fedez, al terzo Ermal Meta, dopo essere arrivato primo nelle classifiche precedenti. Ha vinto il rock, hanno vinto i giovani ed è positivo, innovativo.

Sono stati assegnati i premi sala stampa Lucio Dalla, Sergio Bardotti (per il miglior testo) e Giancarlo Bigazzi (per la migliore composizione musicale) andati rispettivamente a Colapesce e Dimartino con la canzone “Musica leggerissima”, Madame con il brano “Voce” e Ermal Meta con “Un milione di cose da dirti”.

Il premio della critica Mia Martini è stato assegnato a Willie Peyote, in gara con la canzone “Mai dire mai (La locura)”

I manifestanti continuano a protestare davanti alle porte del teatro Ariston. “Dobbiamo vivere. Dobbiamo lavorare!“, hanno gridato fuori dall’edificio simbolo di Sanremo, chiamando in causa Amadeus e Fiorello per far sentire la loro voce.

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