Buon lunedì amici calciofili, la maratona continua a raffica e siamo già oltre due terzi del cammino. Iniziamo con gli anticipi del sabato, che vedono di fronte in pole position Spezia e Benevento, poi Udinese–Sassuolo e in serata Juventus–Lazio, partita di vitale importanza per entrambe. La squadra di Pirlo punta decisa sulla vittoria a tutti i costi per non perdere ulteriore terreno in chiave scudetto, la Lazio di Inzaghi per restare agganciata al treno per l’Europa. In cima, ci sarà Lunedì l’Inter a tentare di aggiungere un’altra vittoria, la settima, alla collana di sei già messe in fila. A S.Siro però arriva nientemeno che l’altra nerazzurra lombarda, l’Atalanta di Gasperini, reduce da un’altra grandinata di gol a spese del Crotone. Incontro dalle mille insidie per tutte e due le forti squadre, divise comunque da 10 punti in classifica, con l’Atalanta temporaneamente ora in quarta posizione dopo la vittoria della Juventus sulla Lazio. Posizione che potrebbe diventare quinta, se i bergamaschi dovessero perdere contro l’Inter, visto che la Roma mette in cascina i 3 punti contro il Genoa all’Olimpico.
Ma andiamo con ordine a raccontare sinteticamente le prime 3 partite degli anticipi:
Il Benevento ritrova il gol dopo tre partite, ma non il successo, assente da 10 turni: 1-1 contro lo Spezia, al “Picco”, nell’anticipo che apre la giornata. La “Strega” di Pippo Inzaghi, in nome del suo curioso appellativo (il famoso liquore beneventano, appunto lo “Strega”) tenta di ubriacare i liguri di Italiano con il primo gol di Adolfo Gaich al 24′, alla prima volta da titolare. Lo Spezia si scuote nella ripresa e spinge sull’acceleratore, colpisce due volte la traversa con Gyasi ed Erlic, infine pareggia i conti al 71′ con Verde. Con questo risultato le due squadre muovono, seppur di poco, la classifica portandosi entrambe a quota 26.
Ore 18, ecco in campo Udinese e Sassuolo in un match molto combattuto, con l’Udinese che si porta in vantaggio nel primo tempo al 42′, con una zampata d’autore dello spagnolo Llorente. Nella ripresa De Zerbi inserisce Caputo e Djuricic e i neroverdi provano in tutti i modi a pareggiare, ma un ottimo Musso si oppone brillantemente. Nella ripresa, Udinese vicina al gol al 64′ con De Paul che colpisce la traversa, ma è nel finale la parte più turbolenta del match: all’86’ un calcio di rigore prima concesso all’Udinese (fallo di mano di Locatelli) viene revocato dal VAR per fuorigioco precedente di Molina al 94′, poi al 90′ e al 92′ miracolose parate dei due portieri, e al 94′ la rete che chiude il match, con Pereyra che conclude un ottimo contropiede dei suoi. Con questa vittoria i friulani si allontanano ulteriormente dalla zona retrocessione, dando continuità alla buona prova giocata contro il Milan nel turno precedente.
Infine il big match tra Juventus e Lazio, che decreta in pratica il rilancio dei bianconeri alla caccia dell’Inter e la crisi laziale che inchioda al settimo posto i ragazzi di Inzaghi, per ora fuori dai giochi Europei.
L’incontro si è concluso col punteggio di 3-1. I biancocelesti sono andati in vantaggio con il gol di Correa (grave errore di Kulusevski in appoggio), ma poi è arrivata la veemente reazione bianconera. Nel primo tempo un gran gol con il mancino di Rabiot su assist di Morata, nella ripresa la doppietta dello spagnolo (assist perfetto di Chiesa e calcio di rigore procurato da Ramsey). La Lazio ha giocato una buona prima parte di gara, ma poi si è spenta, aggredita dal pressing rabbioso dei piemontesi. Tre punti pesanti per la Juventus, che si avvicina a Milan e Inter, impegnate tra domenica e lunedì contro Verona e Atalanta. Una ventina di minuti per Ronaldo e Arthur, rientro nel finale anche per Bonucci: ottime notizie per Pirlo in vista della sfida decisiva di Champions contro il Porto.
Domenica si inizia con la Roma che passa di misura all’Olimpico, contro un Genoa quadrato e scorbutico. A decidere l’incontro (1-0) , rimasto in bilico sino al triplice fischio (anche se senza particolari rischi per Lopez), il colpo di testa vincente al 24′ di Gianluca Mancini su corner ben calciato da Pellegrini. I giallorossi danno continuità al successo di Firenze e salgono al 4° posto a 50 punti in attesa dell’Atalanta, impegnata a San Siro contro l’Inter. Grifone che resta, invece, a quota 27.
Il Milan scende in campo in quella che una volta fu definita “fatal Verona”, ma stavolta raccoglie bottino (2-0) grazie ai bellissimi gol di due che non erano attesi come protagonisti di exploit: Krunic (su punizione dal limite) e Dalot (gran tiro da fuori). Un Verona troppo brutto per essere vero viene annientato sul piano tecnico e fisico dai rossoneri, orfani di Ibrahimovic, Calhanoglu, Mandzukic, Bennacer, Rebic e Theo Hernandez. Milan ora a -3 dall’Inter capolista che domani ospiterà a San Siro l’Atalanta, a +4 dalla Juve e a + 6 dalla Roma. Il migliore dei risultati per avviarsi alla epica sfida europea con il Manchester United, all’Old Trafford.
Scontro pirotecnico al Franchi, 3-3 incredibile tra Fiorentina e Parma. Un punto che in fin dei conti non accontenta nessuno in termini di classifica, ma sicuramente dà molto più morale alla Fiorentina per come è arrivato. Primi minuti assolutamente noiosi, dove non accade nulla. Alla mezz’ora la partita si accende, prima Martinez Quarta segna il primo gol in Serie A di testa su corner di Pulgar, tre minuti dopo Kucka pareggia su rigore procurato da Gervinho. Sembra ormai sicuro il pareggio a fine primo tempo ma negli ultimi secondi i padroni di casa tornano avanti grazie a Milenkovic che sfrutta l’indecisione di Sepe a centro area su palla inattiva per segnare il 2-1, in semi rovesciata.
La ripresa è tutta in mano ai ducali che attaccano, anche se in maniera disordinata, mentre la Fiorentina bada a difendersi. Il pareggio arriva con Kurtic, imbeccato da Mihaila sul cross dalla tre quarti. Gli ospiti insistono e trovano il gol della possibile vittoria con Mihaila, bravo a farsi trovare pronto sul secondo palo su assist di Inglese. Sembra tutto fatto per la vittoria ducale, ma il cuore viola è immenso e nel recupero Pezzella crossa forte in mezzo, Iacoponi è nel posto sbagliato al momento sbagliato e col ginocchio trova il classico autogol. Rabbia e delusione alla parmigiana, sospiro di sollievo per la viola.
Segue un Crotone-Torino nella zona anonima della classifica, ma si rivela sfida divertente con gol a raffica all’Ezio Scida di Crotone, con i padroni di casa che si portano avanti con un calcio di rigore di Simy al 28′ ma vengono ripresi al 45′ dalla prima rete in maglia granata di Mandragora. Nel secondo tempo gli ospiti crescono e riescono a trovare il gol del 2-1 con il solito Simy al 54′, allungando con il gran sinistro di Reca all’81’. Inutile l’eurogol di Sanabria all’85’, con il Torino che nel finale è sfortunato e colpisce anche una traversa, prima del gol nel recupero di Ounas che chiude definitivamente la sfida. Con questa vittoria il Crotone sale a quota 15, con il Toro che resta inchiodato a 20 punti, in terzultima posizione.
A Genova, si affrontano Sampdoria e Cagliari, con i sardi che con il pareggio (2-2) si allontanano dalla zona retrocessione in quart’ultima posizione.
E’ Nainggolan a regalare un punto al Cagliari al fotofinish, terzo risultato utile su tre partite per Semplici. Partita a lungo controllata dai sardi, avanti nel primo tempo con Joao Pedro, ma cambiata come un lampo dal 78’ all’80’: Bereszynski e Gabbiadini (splendido sinistro dalla trequarti) illudono Ranieri. A tempo praticamente scaduto, però, succede l’incredibile: conclusione da fuori di Nainggolan e pallone nell’angolino. Il Cagliari allunga di un punto sul Torino, sconfitto dal Crotone; quarta partita senza vittoria per la Samp.
La serata di domenica si conclude con la sfida tra Napoli e Bologna, e nemmeno questa partita delude le aspettative per quanto riguarda l’essenza del calcio, cioè i gol. Il Napoli si lascia alle spalle la delusione del Mapei Stadium e torna a vincere. Gli uomini di Gattuso superano per 3-1 il Bologna in un posticipo godibile, vivace, equilibrato nonostante il punteggio finale, pieno di occasioni da una parte e dall’altra. Il grande protagonista è Insigne, che segna il primo e l’ultimo gol dei partenopei. In mezzo ci sono il raddoppio di Osimhen, entrato qualche minuto prima, e poi la rete dell’illusorio 2-1 di Soriano, seguita a breve distanza dal tris di Insigne. Bene il Napoli, che sale a quota 47 e rimane a contatto con il quarto posto della Roma. Ma anche il Bologna non ha di che rimproverarsi, gioca bene, crea diverse occasioni, colpisce un palo con Skov Olsen, si vede annullare dall’arbitro Chiffi due gol di Palacio. Buoni indizi per il futuro nonostante il ko, nel punteggio, ma non nei meriti.
La giornata 26 si conclude lunedì alle 20,45 con l’incontro più atteso ai piani alti della classifica, Inter-Atalanta.
E’ tutto per oggi, arrivederci al prossimo turno.
