“Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale” con il Presidente Mario Draghi, il Ministro Renato Brunetta e i Segretari generali di CGIL, CISL, UIL
La frase: “Il Patto è sicuramente un evento di grande importanza per il metodo, per il contenuto, per questa relazione di dialogo che c’è. Ma è, ricordiamocelo, il primo passo. Molto, se non quasi tutto, resta da fare”.
La traduzione, il messaggio politico: bisogna passare subito dalle parole ai fatti perché la macchina italiana della Pa è in affanno, poco digitale, datata. E invece servono gli statali per il Recovery, figure nuove e capaci di elaborare e di garantire l’attuazione dei progetti finanziati con i soldi europei. Gli strumenti: assunzioni sprint dei giovani, incentivi all’esodo per chi è vicino alla pensione, più soldi per la formazione. (Huffington Post)
Le direzioni da seguire in questo nuovo percorso sono sostanzialmente due. La prima riguarda gli investimenti sulle piattaforme efficienti che siano dedicate interamente ai cittadini e agli utenti. Il tutto per evitare lungaggini burocratiche sulle documentazioni. L’altra direzione invece riguarda i rinnovi contrattuali. Tutto verrà centralizzato con nuovi parametri per premiare la produttività dei singoli uffici e dei dipendenti.
Sul fronte dello stipendio ci sono anche grosse novità: il bonus Renzi sarà preservato nella fascia perequativa. In sostanza l’importo non viene messo in discussione con abbassamenti o ricalcoli in caso di aumento su base contrattuale. Tutte le nuove competenze acquisite dal personale e finora rimaste lettera morta sulla contrattazione verranno riconosciute. Poi ci sarà un’attenzione maggiore al sostegno economico per i genitori con provvedimenti che vanno ad integrare le prestazioni già esistenti. Infine ci sono novità anche sul fronte previdenziale con uno scivolo ad hoc per i dipendenti pubblici che potrebbe portare all’uscita dal mondo del lavoro fino a 5 anni prima. (Il Giornale)
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