Una manifestazione con fumogeni e murales dipinti sui muri della Darsena con i volti di Dax e Carlo Giuliani, tra gli altri. A 18 anni dalla morte di Davide Cesare, il militante del centro sociale Orso conosciuto come Dax, accoltellato in via Brioschi il 16 marzo 2003, tornano i murales sulla Darsena – ogni anno poi cancellati – e torna la manifestazione che gli antagonisti riuniti sotto la sigla LiberAzione hanno tenuto per “riprenderci un piccolo spazio di agibilità fisica e politica. Stiamo attraversando una fase storica complessa e senza precedenti, stiamo rinunciando a quello che ci è più caro: stare insieme, fare aggregazione e stare in strada per dare voce e forma alle nostre idee, proiettate verso un mondo migliore”. “Sperimentiamo e cerchiamo nuovi modi e nuovi mondi, mettiamoci in gioco e non dimentichiamoci di chi ha dato la propria vita per la nostra libertà. Oggi la Darsena tornerà un luogo liberato, con la speranza e la consapevolezza di doverci riconquistare tutto, metro dopo metro”, hanno concluso.
“La Darsena doveva essere presidiata da un consistente numero di Forze dell’Ordine eppure gli antagonisti hanno agito indisturbati, realizzando l’ennesimo murale e manifestando con fumogeni. Ovviamente dalla giunta non si alzerà nessuna dura condanna e nemmeno prese di distanza dall’accaduto. La vicesindaco snocciolerà a cantilena il contingente di Polizia Locale impiegato in tutta la città e Sala toglierà la cerata alla Greta per indossare la maglietta del Che. Come se nulla fosse, i centri sociali a Milano agiscono indisturbati mentre agli amici di Sergio Ramelli viene impedito di deporre una corona di fiori in ricordo del ragazzo barbaramente ucciso. Chiedo almeno al Prefetto di impedire il corteo che si svolgerà il 16 marzo in memoria di Dax.” Così Alessandro De Chirico, consigliere comunale di Forza Italia.
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