Sono oltre un centinaio gli imputati nel procedimento ribattezzato “Mensa dei poveri” sul presunto sistema di tangenti, nomine pilotate, appalti truccati e finanziamento illecito in Lombardia. Il gup di Milano, Natalia Imarisio, che dovrà pronunciarsi sulle richieste di rinvio a giudizio della procura di Milano, ha infatti deciso di accorpare in un unico maxi procedimento i quattro filoni dell’inchiesta condotta dai pm Luigi Furno, Silvia Bonardi e Adriano Scudieri. L’udienza preliminare si è di fatto aperta oggi, dopo i vari rinvii dei mesi scorsi dovuti all’emergenza Covid, in una delle aule allestite nei padiglioni di Fiera Milano City: un accorgimento necessario per poter garantire il distanziamento sociale e il rispetto delle varie misure anti contagio. Questa mattina sono state presentate le prime richieste di costituzione di parti civili da parte di enti o istituzioni che ritengono di aver subito un danno e perciò pretendono un risarcimento di natura economica: tra questi ci sono anche i Comuni di Milano e Varese, l’Amsa (l’azienda che si occupa della gestione dei rifiuti nella città metropolitana milanese), e Acquanovara (la società titolare del servizio idrico nella cittadina piemontese) e il Codacons. La decisione del giudice è attesa per la prossima udienza, in programma il 26 di aprile, quando i vari imputati potranno presentare anche richiesta di riti alternativi (in 11 puntano al patteggiamento, altri potrebbero chiedere l’abbreviato) e verrà anche affrontata la questione della competenza territoriale sollevata da alcune difese.(askanews)
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