“I poeti lavorano di notte /quando il tempo non urge su di loro,
quando tace il rumore della folla / e termina il linciaggio delle ore. /I poeti lavorano nel buio /come falchi notturni od usignoli dal dolcissimo canto /e temono di offendere Iddio. /Ma i poeti, nel loro silenzio /fanno ben più rumore /di una dorata cupola di stelle” E io “Sono nata il ventuno a primavera /ma non sapevo che nascere folle, /aprire le zolle /potesse scatenar tempesta. /Così Proserpina lieve /vede piovere sulle erbe, /sui grossi/frumenti gentili /e piange sempre la sera. Forse è la sua preghiera.”
Essere dona è sangue, gioia, perché “ La donna /è il più bel fiore di primavera “e vola tra alberi di sogni” Ma là “C’erano sbarre / piene di fiori / in manicomio / ma nessun uomo / che guardava dentro […]. / A volte qualche tenero uccello / veniva a morire […]. / Così tanti amici miei / poveri innocenti, sono morti* Là c’era la musica. Non suonava nessuno. Ma la musica veniva dal cuore. E ora “Io sono certa che nulla soffocherà la mia rima, /il silenzio l’ho tenuto chiuso per anni nella gola /come /una trappola da sacrificio, /è quindi venuto il momento di cantare una esequie al passato”
Ho amato Milano con la potenza di un innamorato “Milano benedetta /Donna altera e sanguigna /con due mammelle amorose /pronte a sfamare popoli del mondo, /Milano dagli irti colli /che ha veduto qui /crescere il mio amore che ora è defunto. /Milano dai vorticosi pensieri /dove le mille allegrie /muoiono piangenti sul Naviglio.” Alla sera i Navigli“…quei piccoli amorini che vibrano / la sera sul cuore di questi /ragazzi che cercano /una seconda una terza infanzia o una maturità piena di lusinghe ragazzi che non vogliono crescere /che non cercare né il passato né l’avvenire /un florilegio di ragazze bellissime e prodigiose /che cantano lo spazio della nostra anima.”
Io sono una privilegiata, la psichiatria non mi ha distrutto e oggi posso guardare il mondo, quello dei bambini, quello dei vinti, quello degli indifesi, quello degli emarginati, con una luce tenera di comprensione. “Bambino, se trovi l’aquilone della tua fantasia /legalo con l’intelligenza del cuore. /Vedrai sorgere giardini incantati /e tua madre diventerà una pianta /che ti coprirà con le sue foglie.
/Fa delle tue mani due bianche colombe /che portino la pace ovunque e l’ordine delle cose./Ma prima di imparare a scrivere /guardati nell’acqua del sentimento”.
Alda Merini
Ad Alda Merini e alla sua poesia immortale “Voglio fare con te
ciò che la primavera fa con i ciliegi” (Neruda)
Ps. Domenica 21 marzo, in occasione della Giornata mondiale della Poesia BookCity Milano propone due appuntamenti.
Alle 16.30 con “Il Poeta di Milano. Omaggio a Franco Loi”, BookCity Milano ricorderà un grande amico della manifestazione. Con il suo sguardo posato sulle vite di una umanità dolente, Loi è stato un punto di riferimento per la poesia milanese e italiana. Un poeta di confine che è diventato cantore di una Milano nascosta e popolare.
Con la poetessa Vivian Lamarque e con il poeta e musicista Umberto Fiori rivivremo alcune delle sue poesie più intense e, grazie al lavoro di archivio, ascolteremo dalla stessa voce di Loi gli elementi centrali della sua poetica. L’iniziativa fa parte di “La lettura intorno”, il progetto sulla promozione della lettura, con azioni di prossimità nei quartieri di Milano, ideato e promosso da BookCity Milano e Fondazione Cariplo.
In diretta sulla pagina Facebook di BookCity Milano.
Poetry and the City ha invece pensato a Emily Dickinson, alle sue poesie della vita e della morte. Alle ore 18, l’omaggio raccolto in un video si aprirà con le parole della traduttrice einaudiana Silvia Bre, che leggerà e presenterà alcuni versi della poetessa sulla primavera. Come questi dedicati al mese di marzo: “Sconsiderato sarebbe morire/con gli uccelli azzurri che si allenano/sul suo britannico cielo.”
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano