Sala, non c’è che dire, parla come un libro stampato, un leader da non discutere e soprattutto sa paragonarsi con convinzione ai grandi protagonisti della politica. E mai avrei pensato di difendere Enrico Berlinguer che ha segnato l’apice del comunismo italiano, che possedeva purezza e onestà, che senz’altro voleva unire e non dividere, anche con lucida logica, idee distanti. Non ho mai condiviso il suo credo e la sua visione, ma è dopo di lui che per il partito iniziò il declino.
Sala durante la presentazione del libro di Piero Fassino ‘Dalla rivoluzione alla democrazia. Il cammino del Partito Comunista Italiano 1921-1991’, parla degli insegnamenti tratti dalla lettura del volume e dall’esempio di Enrico Berlinguer, segretario del Pci dal 1972 al 1984 “A volte posso sembrare disorientante nel mio muovermi alla ricerca di quello che serve nella contemporaneità, ma è fondamentale. I tempi cambiano velocemente e i bisogni attuali di Milano non sono assolutamente quelli di cinque anni fa. Per me non è cambiato il sistema valoriale, continuo a credere nella logica dello sviluppo ma anche nel dare un’opportunità ai più, ma il modo con cui si vuole farlo deve essere modo in questo momento diverso” Il mondo valoriale è noto ai cittadini dimenticati, alle opportunità mai considerate, alle sue proiezioni oniriche. “Noi dobbiamo portare avanti chi è nato indietro, ma dobbiamo fare sì che nei fatti saremo in grado di ragionare su questa idea di condivisione. Le città sono il momento di condivisione massima delle risorse e la principale è quella umana”
Nei fatti in cinque anni si è dedicato al ciciarem nei salotti bene, ha permesso il decadimento ambientale e sociale, ha ignorato la realtà, le difficoltà di un intero comparto commerciale, ha guardato Milano dal buco della sua serratura da cui si vede Brera e poco più. “Interpreto come Berlinguer quello che serve nella contemporaneità” Già, i milanesi vogliono un ecologismo fasullo come bisogno primario.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano