“La Regione Lombardia non è ‘caduta in maniera rovinosa’ sul problema delle vaccinazioni, nel modo più assoluto. In questo momento ha vaccinato un milione e 300mila persone, siamo la Regione che ha vaccinato di più e abbiamo una media di vaccinazioni dell’80%, quindi una media molto alta, in maniera particolare sugli over 80 per i quali abbiamo vaccinato il 50% della popolazione avente diritto e abbiamo scorte molto ridotte; abbiamo utilizzato il 96% di scorte, quindi in realtà siamo anche andati oltre le scorte che dovrebbero essere tenute, naturalmente nella consapevolezza che arriveranno i vaccini per la seconda dose”. Lo ha detto l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Letizia Moratti, intervistata dal giornalista Bruno Vespa alla trasmissione “Porta a porta” di Raiuno. Nessuno scontro tra Lega e Forza Italia, “non buttatela in politica”: la decisione di azzerare i vertici di Aria “è stata di tutta la giunta, unanime, e quindi di tutti i partiti”. Lo dice l’assessore alla sanità della Regione Lombardia, Letizia Moratti, in un’intervista a Repubblica in cui innanzitutto ci tiene a “scusarci con i cittadini”, soprattutto anziani, che hanno subito i disservizi nella prenotazione dei vaccini contro il Covid. Ma respinge la lettura che vede sacrificati gli uomini indicati da Fi, come il presidente di Aria Ferri, e salvi i leghisti come l’assessore al Bilancio Caparini, ‘padre’ di Aria. E soprattutto difende il modello lombrado: “È un modello di efficienza”.
Sulla vicenda Aria, Moratti riconosce che la piattaforma regionale “aveva mostrato inadeguatezza, quando gli errori sono diventati inaccettabili siamo intervenuti assegnando alla piattaforma di Poste, che è gratuita, la prenotazione dei vaccini”. Un intervento che però ha richiesto un paio di mesi dall’insediamneto di Moratti al posto di Gallera… “I miei dubbi li avevo fin dall’inizio, ma non mi sono permessa di intervenire su un meccanismo che era già messo in piedi”. E comunque la scelta di cambiare è stata possibile “grazie a una clausola di salvaguardia che io ho fatto inserire nel contratto”, rivendica l’ex ministra. Ora l’auspicio è un cambio di passo, anche se “abbiamo ancora questa ‘coda’ da gestire nel passaggio da Aria a Poste, è un passaggio che mi preoccupa e che durerà qualche giorno”. Moratti difende però a spada tratta il cosiddetto modello lombardo per la sanità: “A parte questo problema di Aria che ci porteremo dietro fino al cambiamento con la tecnologia di Poste, è un modello di efficienza”. Alle domande dell’intervistatore, Moratti concede che “sicuramente c’è un tema di revisione di un modello che tenga conto della necessità di essere più vicini ai cittadini. E stiamo sperimentando modelli innovativi” anche “con un forte investimento da 700 milioni sulla medicina territoriale”. Quanto all’uso di Sputnik, su cui spinge ad esempio il leader della Lega Salvini, Moratti è cauta: “Ci auguriamo che ci siano sempre più vaccini, a patto che siano certificati da Ema e Aifa”.
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