Un appello della categoria taxi, in difficoltà per l’emergenza Covid, rivolto direttamente al sindaco Giuseppe Sala perché “negli ultimi giorni diversi tassisti sono stati multati perché sostavano in doppia fila su qualche posteggio taxi. Inutile dire che, senza lavoro, i taxi non si muovono e i posteggi non si svuotano”, sottolinea la sigla Unica Taxi in un post sui social. “Se provasse, signor Sindaco, la fatica, la pesantezza e anche la tristezza di essere lì, con il volante in mano, a vedere questa bella città spenta e fredda. E non sapere dove andare per darsi l’opportunità di trovare qualcuno che abbia bisogno di un taxi, girare di posteggio in posteggio, e ogni volta vedere che scoppiano, che l’attesa di un utente sarebbe lunghissima, che non c’è spazio per fermarsi”. “Che animo pesante, signor Sindaco, vedere questa nostra Milano così in sofferenza, che anche la Madonnina sembra dire “ne pòdipù”. Viene da pensare alla frenesia ambrosiana nei racconti di un nostro collega di carta, quel Luisin di Giovanni Luzzi che amava questa città come ognuno di noi impara a fare fin dal primo giorno sulla strada”, scrivono ancora i tassisti. “Milano ha i suoi problemi adesso, e noi con lei. Così si resta un po’ male quando, invece di accoglierti con un sorriso, assume il volto di chi ti manda via e ti multa. Sia chiaro, non chiediamo certo di fare quello che ci pare. Il Codice della strada è una legge e stando in giro ne vediamo troppe per non sapere che è meglio rispettarla. Siamo in giro per provare a far giornata, signor Sindaco, e torniamo a casa con le tasche vuote di soldi e piene di preoccupazioni. Tante volte faremmo prima a non uscire nemmeno di casa e così non ci sarebbero troppi taxi sui posteggi. Ma non possiamo proprio permettercelo, creda, dobbiamo lavorare. E poi un tassista non sa stare lontano dalla strada, dalla ‘sua’ Milano, dalle chiacchiere con gli utenti. Noi ci siamo, signor Sindaco, e se qualche volta siamo un po’ fuori dalle righe non è per cattiveria”, conclude il post.
– “Il comportamento di questa giunta nei confronti dei tassisti ha un qualcosa di incomprensibile, durante la pandemia hanno ristretto strade e complicato la viabilità a chi non guida per divertimento, ma deve lavorare”. Così Emilio Boccalini, presidente del radiotaxi Taxiblu dopo l’appello al sindaco della sigla Unica Taxi per le multe comminate in questi giorni, secondo Unica Taxi, a tassisti in sosta in doppia fila in prossimità dei parcheggi taxi. “In aggiunta a tutto questo fanno finta di non vedere che il nostro lavoro è crollato dell’80% e questo comporta attese dei taxi nei posteggi di ore, e non per un nostro vezzo. Ricordiamo al Signor Sindaco – prosegue Boccalini – che il nostro è un servizio pubblico che in un momento come questo è fondamentale per evitare assembramenti sui mezzi pubblici, veicolo primario della diffusione del virus, e quindi gli chiediamo non di garantire un privilegio, ma tutelare un servizio del comune di Milano e tutelare la salute dei cittadini trovando una soluzione, che non può essere la repressione, a questo problema”. (fonte mianews)
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Sacrosante rimostranze da parte dei tassisti, lavoratori anche loro con diritti e doveri. Ma il Comune sembra sempre orientato a ricordare loro i doveri, sorvolando indifferente sui diritti. Certo, i problemi creati dalla pandemia sono molteplici e tutt’altro che di facile soluzione. Ma visto che finora la sensazione è quella di averli più che altro osservati, e meno risolti, mi viene un po’ da riflettere sulla decisione del sindaco Sala di aderire al partito dei Verdi. Non sarà che abbia pensato di togliersi un po’ di impicci lasciando da parte un partito che, a Milano, sta imponendo politiche troppo in contrasto con il pubblico, come la viabilità, le ciclabili, la regolamentazione dei monopattini, i provvedimenti da studiare per evitare aggravamenti delle condizioni di lavoro per categorie come ad esempio, appunto, i tassisti? Forse ha ritenuto più al riparo dagli attacchi una posizione defilata, pur volendo ricandidarsi, e ha scelto un settore dedito alla tutela del verde e dell’ambiente, quindi meno inviso di quello che dovrebbe risolvere problemi quotidiani di un’area metropolitana come Milano? Sarà solo una mia sensazione, potrei sbagliarmi…Ma trovo sia un’ipotesi plausibile se l’intento è quello di conservare una buona poltrona e, contemporaneamente, scaricare su altre spalle questioni e responsabilità che potrebbero sottrargli un consenso di troppo. Staremo a vedere…