Il “tesoro” dei Navigli ignorato da Sala: rifiuti d’ogni genere e 700 biciclette

Milano

Purtroppo è necessario ripetersi: la pulizia, la manutenzione, il decoro non rientrano nell’ecologismo del Verdissimo Sala.  E se i Navigli sono un bene per Milano e rappresentano parte della sua anima, lo stato attuale in cui si presentano, senza cura, senza interventi di riordino, è esemplificativo della sciatteria e della mala amministrazione. E, per inciso, è questo il modo con cui vorrebbe farli rinascere il buon Sala?

Ma venendo all’attualità, nel 2019 è stata necessaria una denuncia dopo tre anni di mandato per ripulire il letto dei Navigli. Trionfavano alghe e plastica, soprattutto plastica e poi bottiglie, bicchieri e confezioni. Insomma un enorme ammasso di spazzatura. E oggi siamo ancora qui a constatare la solita discarica e, è notizia di oggi, la pulizia fai da te è l’unica che funziona. Il canoista Simone Lunghi che guida la squadra degli “Angeli” ha recuperato 700 biciclette: «Sono quasi tutte del bike sharing».

In una città che ha assistito, per la sua gran parte incredula, al lancio di un motorino dal secondo anello dello stadio di San Siro, non poteva non prodursi un fenomeno di emulazione. Scrive Libero” Simone Lunghi mostra il “pescato”…. “La gente le usa per arrivare sui Navigli, poi quando decide di cambiare sponda le parcheggia, molto spesso vicino ai ponti che collegano le due sponde. E che sono, purtroppo, anche il luogo preferito dai vandali che poi le lanciano nei Navigli perché, essendo sopraelevati, rendono il tutto più “spettacolare”». Molte delle biciclette, riconsegnate alle società di noleggio, sono in condizioni di essere rimesse in servizio. Altre vengono utilizzate per i pezzi di ricambio dalle stesse società, mentre quelle ridotte peggio finiscono ad aziende che ne riciclano i materiali.”

Naturalmente l’incremento delle bici buttate è proporzionale all’incremento delle piste ciclabili. Ovviamente l’inciviltà di molti sta alla base di questi gesti inqualificabili, ma l’invasione e tutti gli accordi con società di sharing erano necessari?  E Lunghi prosegue «Ma i rifiuti sono tanti. Da quelli galleggianti come lattine, bottigliette e sacchetti, che sono facili da recuperare semplicemente andando in canoa, a quelli sul fondo, come le bici, i carrelli della spesa, le cucine a gas, e i computer, che tiriamo su con ganci, funi e olio di gomito. Ma quelli più insidiosi sono quelli piccoli, come le bottiglie di vetro, gli oggetti di metallo e persino i cellulari».

L’annotazione parla da sola.

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