In questa sera così intensa, in questa celebrazione così suggestiva, noi siamo indotti a riconoscerci tra i discepoli che non capiscono, quelli che non resistono, quello che hanno paura. ( ) Eppure proprio in questo sentirci una delusione per colui che ci ha chiamati, proprio in questo sentirci inadeguati alla missione che ci è affidata noi riceviamo il principio di ogni consolazione: ‘prendete, mangiate; bevetene tutti: questo è il sangue della nuova alleanza”. È un passaggio dell’omelia che l’arcivescovo di Milano, Mario Delpini, ha pronunciato in Duomo, durante la Messa in Coena Domini. Nella celebrazione del Giovedì santo che apre il triduo pasquale non si è svolta quest’anno la tradizionale Lavanda dei piedi, a causa delle misure di contenimento del Covid-19. “Noi, anche oggi, siamo come gli altri discepoli – ha detto ancora Delpini -, siamo tra quelli che sono spossati, logorati dalla tensione, insofferenti nei confronti di un contesto ostile e di una situazione opprimente. La stanchezza diventa insostenibile e noi ci lasciamo vincere dalla prostrazione e ci abbandoniamo al sonno. (Ma) Gesù dice: ‘io continuo ad amarvi, io continuo a darmi per voi. Il mio corpo, il mio sangue: la mia vita per voi’” Domani mattina l’arcivescovo consegnerà gli oli santi (benedetti durante la Messa crismale di questa mattina) nelle zone della Diocesi più lontane da Milano, ovvero Lecco, Seveso e Varese. Nel pomeriggio, in Duomo, alle ore 17:30, celebrerà la Passione e Deposizione del Signore. Sabato santo, alle ore 18, la Veglia pasquale. La Domenica di Pasqua, alle ore 11, la Messa Pontificale e alle ore 16 i Secondi Vesperi Pontificali.
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