Quel velato sospetto della lotta di classe

Attualità

Quello che abbiamo letto ieri, scritto da Sabina Guzzanti su Twitter, ha fatto ridere e piangere allo stesso tempo molto di noi.

La comica, dichiaratamente di sinistra, ha twittato: “… buona parte dei commercianti possiede appartamenti, macchinone e a volte barche mentre la maggior parte degli artisti vive con lo stretto necessario.”

Ora andrebbe fatta una riflessione al netto dell’indignazione legittima che dovrebbe generare una macroscopica fesseria di questo tipo.

Perché se da un lato l’esternazione della Guzzanti può essere confinata all’ennesima uscita fuori luogo e priva di attinenza con la realtà della comica, dall’altro lato fa sorgere un dubbio: vuoi vedere che la sinistra ragiona ancora con l’idea della lotta di classe?

Vuoi vedere che ancora le politiche di sinistra vedono il commerciante, la partita iva e l’imprenditore come il male da abbattere?

A me il dubbio viene, perché la Guzzanti non è una novellina, anzi.

Iniziò a credere che lei, ingenuamente, si sia lasciata scappare quello che gli ambienti che frequenta pensano.

Prova ne è che se non fosse arrivato il governo Draghi, con il centrodestra a far da scudo, oggi parleremmo di patrimoniale e di aumento delle tasse.

Come diceva Montanelli: “La sinistra ama talmente i poveri che quando va al potere li aumenta di numero”

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