Sala, ma va a ciapà i ratt ti e la tua “società civile”

Milano

E c’è qualcosa d’altezzoso e supponente nelle parole di Sala, qualcosa che divide annullando il diritto all’uguaglianza e rendendo una becera idea un paradigma universale. “La prima volta che Salvini ha parlato di candidatura a Milano è stato a giugno. Salvini dice che hanno la fila di candidati provenienti dalla società civile. Ecco, io non pretendo di avere ragione, ma la mia idea è che i rappresentanti della società civile facciano fatica a mettere la faccia di fianco a quella di Salvini”. Il riferimento è chiaramente a quella “società civile” che conosce, che frequenta nei salotti riservati, che considera portatrice di idee innovative.

Qualcuno dica a Gramsci che individuare la “società civile” come luogo della lotta per l’egemonia e momento del consenso, in contrapposizione allo Stato-forza, è superato. Oggi esistono almeno due società civili: quella bella ricca stilosa e griffata che si sparpaglia nelle liste e listarelle fanatiche di Sala e l’altra che raccoglie il sudore di chi lavora. Quest’ultima è disponibile a farsi fotografare con chiunque sappia risolvere i problemi e sicuramente se ne frega dei birignao elitari della corte di Sala.

La ritrosia della “società civile” targata Sala scompare però nei selfie con i responsabili di occupazioni abusive, con centri sociali,  clandestini  ecc. Ma in Sala c’è astio, sintomo forse di paura.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.