Buon Lunedi amici sportivi, siamo ormai allo sprint finale e da decidere c’è ancora molto, tranne probabilmente chi si aggiudicherà questo campionato. In testa, l’Inter a prescindere da ogni risultato sia di Napoli che di tutti gli altri campi, e subito sotto la bagarre, che rimane accesa per i piazzamenti utili in chiave Europa, con Juventus, Milan, Atalanta e Napoli in pole position relativamente alla Champions L.
In zona centro classifica e retrocessione, gli anticipi del sabato offrono vendemmiate di gol, ben 18 in 4 partite. Spicca su tutti il clamoroso ribaltone subito dal Parma a Cagliari dove gli emiliani, in vantaggio per 3-1 a mezz’ora dal termine, vengono raggiunti e superati nel finale da un Cagliari orgoglioso e tarantolato dalla determinazione di non perdere la partita, e la speranza di salvezza.
Iniziando proprio dall’incontro del Sardinia Arena, si può dire che è stata una partita accesa sin dai primi minuti: Pezzella porta in vantaggio il Parma dopo soli 5’ con un gran tiro al volo; poi Kucka si smarca su disattenzione di Rugani e Godin e insacca. Ma il primo a crederci è Pavoletti, che sul finire del primo tempo svetta su tutti: 2-1 e discorso riaperto. Nel secondo tempo, proprio durante il momento migliore del Cagliari, il diagonale di Man è vincente e al 59′ porta in doppio vantaggio il Parma, 3-1. Ma la squadra isolana non demorde, riparte a testa bassa e al 66′ accorcia nuovamente con Marin, poi trova due gol nei minuti di recupero: prima il tiro a giro delizioso del neo-entrato Pereiro, quindi il liberatorio volo di Cerri a 60’’ dalla fine. Finale quasi al fotofinish, 4-3 e gioia incontrollabile per gli uomini di Semplici, che ora si trovano momentaneamente a -2 dal Torino. Drastico impatto per il Parma di D’Aversa, che comunque potrà contare ancora su diversi scontri diretti per la salvezza.
A Crotone, una doppietta di De Paul avvicina sensibilmente l’Udinese alla salvezza e, di fatto, condanna i calabresi a una retrocessione che pare inevitabile. I friulani passano meritatamente 2-1 allo Scida, trascinati dall’argentino che apre le danze nel finale di primo tempo e riporta avanti i suoi nella ripresa dopo il pareggio di Simy su rigore. Nel finale, lo stesso Simy colpisce il palo e De Paul viene espulso per duro intervento su Molina. Buona prova degli uomini di Gotti, troppo timida la formazione di Cosmi dopo un buon avvio: quinta sconfitta consecutiva per il Crotone, che resta a -12 dal quartultimo posto occupato dal Torino, in campo domenica contro la Roma. L’Udinese vola a 36, e a questo punto i giochi sembrano fatti.
Sampdoria-Verona, andato in scena allo stadio Ferraris di Genova, si è concluso con il punteggio di 3-1. La Sampdoria dimentica il ko di 7 giorni fa contro il Napoli, e lo fa in grande stile, in rimonta, cancellando un primo tempo opaco con una ripresa al galoppo. Finisce in gloria per la formazione di Ranieri, che ha la meglio sul Verona dei tanti ex genoani, Juric compreso, e lo avvicina in classifica. Lazovic illude tutti su punizione in una prima frazione a tinte gialloblù. Ma nell’intervallo Ranieri rivolta la propria squadra come un calzino, inserendo in un colpo solo Keita, Gabbiadini e Candreva. E la Samp la ribalta, trovando il pari con Jankto, il 2-1 con Gabbiadini su rigore (fallo in area di Tameze su Keita) e il definitivo tris con Thorsby. Hellas che, dal canto suo, si è completamente smarrito: fanno 5 sconfitte nelle ultime 6 giornate. Il brillante team di inizio campionato non c’è più. Con questo risultato la Sampdoria di Ranieri si porta a quota 39 in classifica, mentre il Verona di Ivan Juric resta nono con 41 punti.
Sassuolo-Fiorentina, al Mapei Stadium di Reggio Emilia si è concluso col punteggio di 3-1. Vantaggio al 31′ nel primo tempo con Bonaventura per la viola, reazione neroverde nella ripresa, grazie all’ingresso di Berardi. Due gol su rigore a distanza ravvicinatissima (59′ e 61′) dell’attaccante e sigillo finale di Maxime Lopez, vittoria della squadra di De Zerbi e altro ko per quella di Iachini, che ora deve guardarsi le spalle.
Domenica, match a tavola per Milan e Genoa, che per i rossoneri a S.Siro è sinonimo di periodo casalingo negativo. E stavolta riescono a sfatare il tabù ma devono ringraziare una sfortunata autorete di Scamacca, proprio lui che si sta confermando come attaccante di talento emergente del nostro calcio. Il Milan parte forte e arriva al vantaggio al 13′ grazie ad un calcio piazzato: punizione di Theo Hernandez sulla barriera, sulla ribattuta si avventa Rebic che da fuori area buca Perin nell’angolino. Milan che insiste e pressa ancora il Genoa che tuttavia riesce a procurarsi un’occasione al 29′ con Destro che si muove sulla linea del fuorigioco, si invola verso la porta di Donnarumma e calcia da posizione defilata: il portiere rossonero respinge. Ma il pareggio arriva, proprio con lo stesso ex milanista Destro che di testa spedisce in rete su corner battuto da Zajc. Tomori se lo perde in marcatura. Ripresa, ancora avanti il Milan alla ricerca del nuovo vantaggio, che però fallisce clamorosamente per due volte, al 48′ con Rebic che tutto solo fallisce il tap-in da pochi metri, su assist di Kalulu. E come detto, il Milan deve poi la vittoria ad un clamoroso autogol di Scamacca al 67′, l’attaccante del Genoa, che devia in porta di schiena su un corner.
Nell serie del pomeriggio, spicca lo scontro all’ultimo sangue tra Atalanta e Juventus a Bergamo, per la corsa ad uno dei piazzamenti disponibili Champions dietro la capoclassifica Inter. E il campo conferma che si stratta di un duello tra gladiatori, in cui la tecnica bianconera si conferma almeno individualmente un gradino più in alto, ma alla fine non è determinante. La battaglia è fisica e atletica, e l’Atalanta ormai da anni non è più una squadra che possa temere avversari su questo tipo di confronto. Infatti, pur concedendo alla Juventus l’attenuante dell’assenza di CR7 per problemi fisici, l’innesto del redivivo Dybala non è sufficiente a garantirne una buona controfigura. Occasioni se ne sono viste, sia da una parte che dall’altra, e alla fine sono i ragazzi di Gasperini a sfruttarne una, quella decisiva al minuto 87′ con una bordata da fuori di Malinowski:
deviazione decisiva di Alex Sandro, che inganna Szczesny e finisce in rete!
Atalanta in vantaggio e finiscono sul nascere, molto probabilmente, le velleità di rimonta della Juventus, superata ora in classifica anche dalla stessa avversaria di oggi.
Sotto il diluvio dell’Olimpico, Lazio-Benevento si rivela una partita per cuori forti. Due autoreti, tre rigori (uno parato da Montipò a Immobile, gli altri realizzati da Correa e Viola), decisioni VAR: 8 reti e 5-3 per la compagine biancoceleste di Simone Inzaghi (ancora “in remoto” causa Covid), che sale a 58 e accorcia a -4 dal quarto posto. Immobile, nonostante il penalty gettato alle stelle al 56′, raggiunge i 151 centri in Serie A. Per la Strega del fratello Filippo (30 punti), cominciano a salire le prime preoccupazioni serie in ottica salvezza.
Bologna-Spezia, in scena al Dall’Ara, si è concluso col punteggio di 4-1 in favore dei rossoblu di Mihailovic. Partenza veloce del Bologna nel primo tempo, che ricava un doppio vantaggio dopo soli 20’: prima il rigore di Orsolini su ingenuità di Bastoni, poi l’appoggio comodo di Barrow su servizio di Schouten. Poi lo Spezia cresce, e il tocco chirurgico di Ismajli su corner accorcia le distanze al termine del primo tempo. Ma è un doppio blitz di Svanberg su corner, prima su sponda aerea di Danilo, poi su fendente di Barrow, a mettere in ghiaccio il match prima del 60’. Con questo successo, il Bologna riscatta un periodo buio, mettendo in cassaforte la salvezza. Lo Spezia di Italiano invece comincia a preoccuparsi, data la clamorosa resurrezione del Cagliari di sabato.
Verdetti pesanti dal match delle 18:00 della 31a giornata di Serie A. La Roma di Fonseca cade infatti per 3-1 sul campo del Torino, dando probabilmente il definitivo addio alle ambizioni europee attraverso il campionato. Il tecnico portoghese sceglie infatti un undici fortemente rimaneggiato rispetto alla formazione di giovedì scorso con l’Ajax e nonostante il vantaggio a freddo con Mayoral, viene ripreso da un Torino gagliardo e affamato. La Roma infatti non sfrutta tante chances nel primo tempo, così come però fa il Toro, che allo svantaggio dimostra di reagire bene. I dividendi per Nicola arrivano però nella ripresa. Sanabria prima, Zaza appena dopo l’ingresso in campo e Rincon nel recupero regalano la rimonta preziosissima. Il successo vale ai granata l’aggancio a quota 30 punti, e con una partita in meno, a Fiorentina e Benevento: ovvero un +5 sul Cagliari. La Roma di contro scivola a -8 dalla Juventus quarta in classifica e vede andar via a 4 punti anche la Lazio al momento sesta in classifica. Insomma, la stagione dei giallorossi passerà dalle prossime 2 partite in Europa League più l’eventuale finale di Danzica.
E vediamo l’ultimo dei big match della giornata, a Napoli dove l’Inter affronta gli azzurri di Gattuso in ottima condizione, dopo le ultime prestazioni. E l’incontro appare da subito abbastanza equilibrato, con le squadre entrambe guardinghe e attente a non concedere opportunità agli avversari più temuti nei rispettivi attacchi. Il Napoli prevale leggermente nel possesso palla, ma non incide nella penetrazione in manovra molto elaborata contro la difesa interista. L’Inter attende, paziente e sorniona, l’occasione per lanciare le sue frecce Lukaku e Lautaro, in un paio di occasioni le riesce e diventa subito pericolosa verso la porta di Meret. Ma a sorpresa è il Napoli a passare in vantaggio al 36′, grazie ad una goffa papera di Handanovic che si lascia sfuggire sotto il corpo un pallone scagliatogli da Insigne, quasi dalla linea di fondo. Un autogol che avrebbe potuto pesare molto, ma l’Inter non è più la squadra sfilacciata che, all’inizio del campionato, perdeva il controllo ad ogni accenno di affondo dell’avversario. Non si disunisce e pochi minuti più tardi va vicinissima al pareggio colpendo un palo con Lukaku, che in precedenza aveva già sfiorato il vantaggio colpendo la traversa di Meret. Primo tempo che si conclude quindi con il Napoli in vantaggio , ma nella ripresa l’Inter fa chiaramente capire di non accettare la sconfitta. Riparte con piglio e al 55′ agguanta il pari con un gran gol di Eriksen, che dal limite lascia partire un diagonale secco che non lascia scampo al portiere azzurro. Nell’ultimo quarto d’ora, anche il Napoli colpisce un incrocio dei pali con l’ex Politano, ma nel contesto globale si può dire che la squadra più pericolosa è stata l’Inter. 1-1 quindi, un pareggio che serve più all’Inter per limitare l’avvicinamento del Milan, vittorioso a sua volta con un autogol del Genoa, e aumentare ancora il distacco della Juventus, sconfitta a Bergamo dall’Atalanta. Il Napoli frena ma guadagna comunque un punto sui bianconeri, in prospettiva Champions.
E’ tutto per la 31a, arriva ora un nuovo turno infrasettimanale che parte martedì 20 Aprile, con l’anticipo Verona-Fiorentina, e si concluderà tra mercoledì e giovedì con i restanti incontri. Buon lunedì a tutti, arrivederci.