Ci sono quartieri che imbarazzano e si cerca di nasconderli nel silenzio. Ma Milano non può permettersi degrado e paura. Ecco cosa si potrebbe fare in due luoghi caldi
Milano non è solo piazza Duomo o corso Como. Purtroppo, è risaputo che le periferie sono spesso abbandonate al loro destino, lasciate nelle mani di personaggi tutt’altro che esemplari.
E, nonostante la riqualificazione esaltata dalla Giunta, la situazione è sempre più difficile. Quali potrebbero essere le soluzioni?
Tra le periferie meneghine in maggior difficoltà sicuramente spicca il quartiere di Rogoredo, una zona di confine scarsamente presidiata che deve la sua “fama” alle notizie che la collocano tra le più grandi piazze di spaccio d’Italia. E, nonostante il “vecchio boschetto” sia ormai dismesso, non ci è voluto molto per crearne un altro.
È dell’Europarlamentare Silvia Sardone la denuncia: dopo un sopralluogo, ha constatato la nascita di un nuovo boschetto dell’eroina in fondo a via Rogoredo, non molto distante dalla vecchia area di spaccio. Insomma, un loop infinito in cui le promesse di rinascita e riqualificazione della Giunta si scontrano con quella che è la realtà.
# Una situazione al limite: anche Cascina Palma è protagonista di episodi di spaccio e violenze
E, sempre in zona Rogoredo, preoccupa anche Cascina Palma, un edificio a pochi passi dalla stazione, ormai “terra di nessuno”. Anche qui, nonostante l’annuncio della riqualificazione effettuato dall’amministrazione, lo spaccio e le violenze non si sono fermate, continuando ad arrecare danni all’intero quartiere e ai suoi abitanti.
La situazione non è migliore per una zona nord-orientale della città, un parco urbano di circa 120.000 mq ormai invivibili: Parco Trotter.
Questa volta la denuncia del degrado arriva da Fratelli d’Italia, ma anche Riccardo Truppo, presidente della Commissione Sicurezza del Municipio 2, rincara la dose contro un’amministrazione che sembra cieca di fronte alle vere necessità della città. Le sue parole rispecchiano un sentimento comune: “I cittadini denunciano quanto ormai dilaga in città e cioè aree verdi prese d’assalto da persone in stato d’ebbrezza e pericolose. Risse e interventi delle forze dell’ordine continui a fronte di una totale sordità dell’amministrazione comunale di Sala”.
E, nonostante fosse stato chiesto più volte di recintare il “Trotterino” e di chiuderlo durante le ore notturne, ancora nulla è stato fatto.
# Come salvare queste zone? La Giunta deve rimboccarsi le maniche per non dimenticarsi dei quartieri invisibili
Ora una domanda sorge spontanea: “Cosa si potrebbe fare per salvare questi luoghi e porre rimedio alla grave situazione che li interessa?”
Sicuramente, intensificare i controlli e non limitarsi alla sola ristrutturazione dell’area. Ma, per iniziare, basterebbe che la Giunta si recasse nei luoghi interessati dal degrado, per capire veramente quali sono le condizioni in cui versano. Ma non solo: soltanto provando sulla propria pelle ciò che vivono quotidianamente i cittadini si possono capire quali sono i loro reali bisogni.
Perché Milano e tutti i suoi quartieri meritano la massima cura.
Alessia Lonati da Milano Città Stato
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