Il Salone del Mobile è stato determinante per affermare il nome di Milano nel mondo negli ultimi 30 anni. E’ però una manifestazione fatta con soldi e organizzazione delle imprese espositrici.
Quindi sono comprensibili le preoccupazioni di quelle imprese che pensano sia meglio andare direttamente alla edizione di Aprile 2022 e non investire in una edizione incerta dal punto di vista dei visitatori e contatti, soprattutto stranieri.
Quindi, se non si vuol perdere questa occasione di rilancio della città, Sala doveva muoversi un po’ prima, supportando il Salone con sostegni concreti, sia sotto il profilo dei protocolli sanitari che dei costi organizzativi. Ad esempio il Comune può favorire l’evento diminuendo il CUP (ex Cosap) per l’evento e intervenendo sul Governo perché aiuti Fiera nel mantenere in vita un evento di interesse industriale strategico per l’Italia. È ancora possibile programmare a Settembre un Salone diverso e più light, più orientato alla sola Europa, ma le istituzioni, a cominciare dal Comune, devono anche loro supportare un evento che aiuta Milano a rinascere. Non fare solo appelli a spendere i soldi degli altri.
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.