Buon giorno amici calciofili, il gran finale si avvicina sempre più.
Poco, se non nulla, da decidere ormai riguardo al titolo massimo, ma ancora tosta la bagarre in zona Europa, e in coda per evitare il naufragio in B, col Cagliari terz’ultimo che cercherà di vendere cara la pelle nel prossimo complicato turno, contro il Napoli al S.Paolo-Maradona .
Sabato si sono disputati 3 anticipi, Genoa-Spezia, Parma-Crotone e Sassuolo-Sampdoria, unico incontro escluso dalla lotta retrocessione. Vediamoli in ordine di citazione.
Genoa–Spezia, allo stadio Ferraris di Genova, si è concluso col punteggio di 2-0. Decisive le reti nella ripresa di Scamacca e Shomurodov. La prima al 62′, su ennesima azione di Zappacosta, che salta Vignali e tira. Respinge Provedel, tap-in facile per Scamacca che era appena subentrato a Pandev. Il raddoppio, splendido, arriva all’86’, quando Strootman strappa un pallone a sinistra e lancia Shomurodov. L’uzbeko, anche lui in campo da 20 minuti al posto di Pjaca, brucia Erlic e col destro la piazza a giro.
Nonostante un destino comunque già ampiamente segnato, pioggia di gol al Tardini tra Parma e Crotone, penultima e ultima della Serie A chiamate a provare a salvare il salvabile. Partono forte i rossoblu, in vantaggio al quarto d’ora con l’incornata di Magallan. La reazione del Parma arriva alla mezz’ora, con Hernani che salta letteralmente in testa a Djidji e, anche lui di testa, insacca il momentaneo pareggio. Dopo però è un assolo del Crotone, con il doppio vantaggio che si materializza sul finire di prima frazione, prima col tocco da due passi di Simy sullo spunto di Ounas e, poi, con lo stesso ex Napoli che trova l’angolino basso, su un sinistro ad incrociare dal limite. Nella ripresa il Parma riacciuffa la partita: Gervinho e Mihaila riportano a galla i ducali nel giro di cinque minuti, riaccendendo le speranze di salvezza. Ma il colpo definitivo per il Crotone porta ancora la firma di Simy: il nigeriano converte senza problemi il rigore guadagnato da Reca e porta i calabresi alla prima vittoria esterna (3-4) della stagione. Retrocessione in B rimandata ormai solo dalla matematica per i ragazzi di Cosmi, mentre il Parma perde l’ultimo treno con a bordo un ministro per sperare nella permanenza in Serie A.
E’ invece una bella rovesciata di Berardi a regalare la quarta vittoria consecutiva al Sassuolo. Gli uomini di De Zerbi continuano a divertire, a giocare liberi di testa e a conquistare punti: dopo il successo di S.Siro contro il Milan, i neroverdi abbattono (1-0) la Sampdoria al Mapei. Partita controllata dagli emiliani, che nel primo tempo devono fare i conti con il palo colpito da Jankto. Nella ripresa l’ingresso di Boga dà ulteriore freschezza all’attacco del Sassuolo, ma ci pensa il solito Berardi a trascinare i neroverdi: gran rovesciata vincente nell’area piccola, dopo il colpo di testa di Colley. La Samp si ferma dopo due vittorie di fila, De Zerbi si gode la sua creatura e vede il sesto posto della Lazio: -6, ma i biancocelesti devono giocare con il Milan e recuperare la sfida contro il Torino.
Domenica, 5 partite tra cui quella di S.Siro (Inter-Verona) e di Firenze (Fiorentina-Juventus), che catturano buona parte dell’attenzione.
Ma andiamo con ordine, ad iniziare da Benevento dove l’Udinese vince 4-2 nel lunch match della 33esima giornata di Serie A e fa un passo avanti decisivo verso la salvezza, inguaiando la “strega” di De Paul, vanno a segno Molina, Arslan, Stryger Larsen e Braaf, ai sanniti non bastano i gol di Viola (rigore) e Lapadula.
La Juventus, un altro (mezzo) passo falso: non trova continuità e inciampa nuovamente, facendosi fermare dalla Fiorentina. Al Franchi finisce 1-1, ed è un pareggio tutto sommato giusto. Un gol per parte, un tempo per parte. Il primo è nettamente di marca viola, suggellato da un palo colpito da Pulgar e dal calcio di rigore a “cucchiaio” di Vlahovic (braccio largo di Rabiot, l’arbitro Massa aiutato dalla VAR). Durante l’intervallo entra Morata al posto di Dybala, ed è proprio lo spagnolo a firmare il definitivo pareggio con un lob mancino all’incrocio. In generale, è la Juve vista più volte in questa stagione: spesso lenta, senza idee e capace di guizzi improvvisi solo in determinate fasi della partita. La formazione di Pirlo stacca momentaneamente l’Atalanta e agguanta il Milan al secondo posto, in attesa degli impegni di nerazzurri e rossoneri, rischiando però l’aggancio del Napoli. Quella di Iachini, sperava probabilmente in un aiutino della Roma per stoppare il Cagliari, ma compie un altro passettino verso una sofferta salvezza.
Speranza delusa, quella di Iachini, perché la squadra di Semplici è passata all’Olimpico (2-3) in un sussulto d’orgoglio,
Alla rete iniziale di Lykogiannis ha risposto Carles Perez nella prima frazione di gioco, poi secondo tempo da urlo con girandola di emozioni: eurogol da fuori area di Marin e incornata di Joao Pedro per il 3-1, Fazio accorcia per l’illusoria rete del definitivo 3-2. Roma inchiodata a quota 55 in classifica, Cagliari a quota 31 a braccetto col Benevento di Super Pippo Inzaghi. Impresa degli uomini di mister Semplici, Roma con la mente rivolta alla semifinale di Europa League contro il Manchester United di giovedì prossimo.
A S.Siro si aspettava uno squillo tromba, con impennata vincente, di quella poderosa coppia chiamata Lu-La, ma alla fine, con visibile sofferenza, l’Inter si accontenta del secondo acuto decisivo di quel tale arrivato in sordina, nome Matteo Darmian. Entrato nella ripresa, segna il gol partita (1-0) come era accaduto contro il Cagliari, in un match molto complicato per i nerazzurri: l’assist è di Hakimi. Verona a testa alta al Meazza. Nel primo tempo poche occasioni da gol con le opportunità di Lautaro e Hakimi, ma sono i gialloblù ad andare vicini al vantaggio con il tandem Bessa-Dimarco. Nella ripresa, Hakimi colpisce una traversa su punizione, Barak spreca e a spezzare l’equilibrio è il talismano Darmian al 76′, su preciso assist dell’esterno marocchino. Annullata una rete a Faraone nel finale, per presunta carica ad Handanovic (oppure per un tocco di mano dell’attaccante veronese, che lo contrastava nell’area piccola). E ora, vista la classifica, all’Inter basterà prendere 5 punti dei 15 ancora in gioco nelle restanti 5 partite, per aggiudicarsi definitivamente il titolo 2020-21, ammesso che chi ancora insegue riesca a vincerle tutte. Ipotesi improbabile, se si parla di Milan, Juventus e Atalanta, per il motivo che sono squadre destinate a sottrarsi punti a vicenda nei prossimi scontri diretti.
Ultimo scontro della serata riguarda Atalanta–Bologna, che forse più che scontro è una sonora manata in faccia, detta alla spagnola una “manita“, un 5-0 che l’Atalanta mette in fila con 5 uomini diversi, a dimostrazione (non bastasse ancora) che in questa squadra tutti tranne il portiere sono in grado di timbrare il cartellino. Il Bologna di Mihailovic resiste 22 minuti prima che Malinowski suonasse la carica con il primo sigillo, un sinistro chirurgico, andando poi al doppio vantaggio al 43′ con un rigore di Luis Muriel, dopo un’ingenua trattenuta di Danilo ai danni di Romero, sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Nella ripresa la Dea dilaga, trovando il gol con Freuler al 58′, Zapata al 60′ e Miranchuk al 74′, dopo l’espulsione di Schouten al minuto 50.
Con questa vittoria, in attesa di Lazio-Milan, la banda di Gasperini vola momentaneamente al secondo posto in classifica, a quota 68 punti.
E con questo botto, si conclude la domenica ma non la 33a giornata, che si completerà Lunedi con altri due match molto importanti in chiave Europa L. e Champions: Lazio-Milan e Torino-Napoli. Arrivederci alla prossima 34a giornata!